LO SCOPRIMENTO DEL BUSTO
IN ONORE
DI ΑΝΤΟΝΙΟ ΒΑΙΑΜΟΝΤΙ
(Dalla cronaca dei giornali locali)
Il 13 ottobre 1922 appariva sugli albi di Trieste il seguente manifesto della Società Dalmatica:
Fratelli di Trieste!
Or è un secolo a Spalato invendicata nasceva
Antonio Baiamonti
il più gagliardo figlio di Dalmazia che, con il sacrificio di tutte le sue forze vitali, mantenne sacro nella coscienza della sua città l'amore per la Madrepatria.
Podestà mirabile di Spalato, ingegno robustissimo, animo generoso e fiero Antonio Balamonti fu per tutta Dalmazia l'Apostolo d'una dottrina sublime e feconda donde la terra romano-veneta seppe trarre maggior vigore alla lotta combattuta arduamente sul campo arido della tirannia perversa intenta a sopprimere nel cuore del popolo dalmata il sentimento ingenito delle supreme idealità che avevano un solo nome: Italia. Invocato come un profeta in tutte le circostanze della vita nazionale delia Dalmazia, oggi all'Immortale Baiamonti volto il pensiero delle genti irredente costrette a subire l'oppressione d'una nuova schiavitù.
Fratelli d'Italia!
In questo infausto periodo della storia nazionale di Dalmazia ridestate nelle vostre coscienze il dovere d'Italiani, il sacro dovere di difendere gli estremi baluardi della Patria e della civilta vostra.
Onorate e commemorate nei vostri cuori il nome di Antonio Balamonti, il padre della nuovissima fede adriatica, la cui immagine di bronzo, opera viva della grande arte, oggi sorge superba a Trieste redenta ed è ferma in quest'ora di passione come la visione del nostro mare, di quel mare ch'è segno più puro e più assoluto del riscatto del popolo italiano, dell'unità nazionale e del trionfo della nuova civiltà mondiale,
Viva l'Italia!
Viva la Dalmazia italiana!
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