Piazza San Marco affollata dagli esuli zaratini durante il primo Raduno svoltosi a Venezia il 20 settembre 1953. La foto è tratta dal "ZARA" n. 3, pubblicato nell'ottobre dello stesso anno.
Sotto, la copertina del "ZARA" stampato poche settimane dopo il decimo Raduno dei Dalmati svoltosi ancora a Venezia il 28-29 settembre 1963, quando vide la luce il Libero Comune di Zara in Esilio. "La data del 29 settembre 1963 resterà negli annali della nostra vita di Esuli di Dalmazia come una data fausta": così esordiva l'articolo in prima pagina di quel numero del giornale che fu per anni vera e propria bandiera degli Esuli dalmati. Diretto con grande passione per 45 anni da Nerino Rismondo (Zara, 1910 - Ancona 2003), il "ZARA" venne fondato da lui e da Antonio Tamino ad Ancona, nel 1952.
Su ogni numero, sotto la testata, erano riportate queste commoventi parole:
Questo non è un giornale: ma è una grande lettera collettiva; scritta da tutti i profughi zaratini e dalmati dispersi nel doloroso esilio in Patria e all'Estero. È la voce della loro disperazione, della loro nostalgia, della loro speranza, che vuole tenerli uniti e compatti per sopravvivere alla propria tragedia. È il "grido di dolore" di chi anela alla "Patria sì bella e perduta". La Dalmazia.
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