lunedì 4 dicembre 2023

Ioannis Kapodistrias "sloveno" di origine

La mancanza di storia e cultura di un Paese gioca davvero brutti scherzi.

Così, a scippare storia e cultura degli altri, cioè, ancora una volta la nostra, ci si è messo due anni fa l'ex Presidente della Repubblica dello Stato finitimo, l’impareggiabile Borut Pahor, durante il suo incontro a Lubiana con la Presidente della Repubblica greca Katerina Sakellaropoulou.

La visita di Stato della Sakellaropoulou, la prima all’estero dal momento del suo insediamento, è iniziata con gli onori militari nella elegante Piazza del Congresso, seguita dallo scambio di onorificenze nel Palazzo presidenziale.

E fin qui tutto bene.

Il tragicomico, invece, è accaduto subito dopo, quando i due Presidenti hanno iniziato il lungo colloquio: accogliendo la sua ospite, Borut Pahor, evidentemente sentendosi poco adeguato, ha pensato (male) di iniziare il suo intervento partendo dalla lunga storia della Slovenia e delle lunghe relazioni culturali con la Grecia.

“Lunghe relazioni culturali con la Grecia”? Lunghe o corte? E quanto corte?

Ed ecco consumato spregiudicatamente lo scippo: Pahor ha menzionato Ioannis Kapodistrias, cioè Giovanni Capodistria, il fondatore della Grecia moderna e suo primo Governatore, sottolineando con fasullo orgoglio niente di meno che la sua “provenienza slovena” per le origini della famiglia, oriunda dalla (nostra però!) città di Capodistria.

Un furto di cultura di Stato in perfetta regola, una mascalzonata storica ufficiale che, purtroppo, ci è ben nota! 

Lo scippo di questo importante personaggio storico di origine istriana - scippo indecoroso paragonabile al furto di Marco Polo che oltre confine è indicato come croato - rappresenta però soltanto l’ultimo tassello: anni fa, infatti, Pahor durante la visita di Stato in Grecia, aveva già usato l’insolenza di scoprire una targa commemorativa in onore dello “sloveno” Giovanni Capodistria.

Vogliamo a questo punto spiegare molto sinteticamente chi fosse veramente Giovanni Capodistria. 

Nato nel 1776 nella città di Corfù, centro principale delle Isole Ionie (a quel tempo Repubblica di Venezia), Giovanni era il sesto figlio del conte Antonio Maria Capodistria e di Diamantina Gonemi. I Capodistria erano iscritti nel Libro d'Oro della nobiltà corfiota fin dal 1679 in virtù di un ascendente che era stato nominato conte da Carlo Emanuele II di Savoia e derivavano il loro nome dall'omonima cittadina istriana, da cui la famiglia (Vittori era il cognome originario) proveniva, mentre i Gonemi (famiglia della madre) erano iscritti nel Libro d'Oro da ancor più lunga data (1606).

Dopo aver studiato medicina, filosofia e giurisprudenza all'università di Padova, all'età di 21 anni, nel 1797, fece ritorno alla sua isola natale per esercitarvi la professione medica, interessandosi però anche di politica ed intraprendendo infine una lunga carriera diplomatica che lo porterà, dopo gli sconvolgimenti causati dal crollo di Venezia, e dalla seguente dominazione francese, prima a diventare plenipotenziario russo e poi a comandare, nel 1807, anno della ribellione di Giannina, le milizie delle Isole Ionie.

Il 18 aprile 1828 l'Assemblea Nazionale Greca, riunita a Nauplia, elesse Capodistria primo presidente (kybernetes) della Grecia, conferendogli un mandato settennale.

Caro ex Presidente Pahor, la storia ed il contesto culturale di Giovanni Capodistria proprio nulla, ma davvero nulla, hanno a che fare con la Slovenia!  

Inventare e millantare, e rubare la roba d’altri, non è di buon auspicio, mai, per un Capo di Stato in particolare!










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