«Sull’italianità di Trieste credo nessuno abbia dubbi e nulla possa metterla in discussione. Men che meno le dichiarazioni del politico di turno. Non si deve però dimenticare il ruolo di capitale di una civiltà mitteleuropea che ne ha fatto per tanto tempo un centro culturale, economico, politico di assoluto prestigio nell’Europa delle patrie. L’eleganza raffinata di una città cosmopolita resta ancora intatta nelle sue piazze, chiese, palazzi e soprattutto nella sua gente, che ha sopportato con grande dignità e fierezza il fardello di una storia poco generosa nei suoi confronti. Forse è proprio l’Italia della politica a relegarla ad un ruolo marginale in diversi campi dove, da sempre, si è espressa in modo eccellente e a riservarle l’italianità delle parole. Noi alpini l’abbiamo sentita in ogni circostanza la città più italiana d’Italia.»
Pubblicato sul numero di novembre 2008 de L’Alpino.
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