Tra la fine del ‘800 e l’inizio del ‘900 nella Trieste asburgica si viveva un momento di sviluppo dell’irredentismo, come sentimento di identificazione all’Italia. Da qui nacque l’idea che portò alla fondazione della Canottieri Nettuno su iniziativa di un gruppo di Soci fondatori provenienti dal Rowing Club triestino, tuttora esistente con il nome di Società Canottieri Trieste, tra cui Marcello Zuculin, personaggio “irrequieto” e ben conosciuto nell’ambito cittadino per essere stato, precedentemente fondatore della Società Remiera Esperia.
Venne scelta la località di Barcola alle porte di Trieste dove un possidente Alessandro Cesare, divenuto uno dei soci fondatori fece iniziare una nuova costruzione ad un solo piano nella parte interrate a fianco del porticciolo, che divenne la Sede della Canottieri Nettuno e dove sino al 1991 rimarrà in affitto.
Sin dall’anno della sua fondazione 1904 inizia l’attività agonistica ottenendo spesso buoni piazzamenti.
Nel 1915, allo scoppio della guerra con l’Italia, al pari di altre società sportive triestine, il sodalizio venne sciolto di autorità con vendita del patrimonio sociale (barche ecc.), con occupazione della sede da parte dei soldati austriaci e con il risultato di ritrovarsi, nel 1919, nelle condizioni di dover ricominciare nuovamente.
La volontà ed entusiasmo non mancarono tanto che alla fine del 1920, sotto la presidenza dell’avv. Giulio Paolina venne ultimata la ricostruzione della sede.
I risultati sportivi non tardarono ad arrivare sia in campo nazionale sia internazionale, conquistando a Milano nel 1938 il titolo di Campione d’Europa nella specialità del due di coppia con l’equipaggio formato da Giorgio Skerl ed Ettore Brosch. Non esistendo all’epoca un Campionato del Mondo tale risultato può essere senz’altro considerato di valore assoluto in campo mondiale, colto da due atleti che avranno modo di ripetersi in numerosi campi da gara nazionali e non, e che, nel 1939 ad Henley, giunsero a pari merito nella stessa specialità con gli Inglesi Campioni Olimpici a Berlino nel 1936.
Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale anche la Società Nettuno visse dei momenti difficili. In questa occasione il sentito spirito sociale dell’allora presidente Mario Loeffler riuscì a salvaguardare gran parte delle imbarcazioni nonostante alcune vennero distrutte durante un tentativo di fuga di alcuni soldati tedeschi dal vicino “Bunker” su delle jole.
Nel periodo post bellico l’attività agonistica riprese raggiungendo traguardi sportivi complessivi di assoluto rilievo, tanto che nel 1962 la Canottieri Nettuno raggiunse il 6°posto in Italia tra quasi duecento società. Negli anni ’80 con la Presidenza di Corrado Davide e un rinnovato gruppo di collaboratori si ripartì dai giovanissimi e si ricostruì il gruppo sportivo. I risultati cominciano ad arrivare anche grazie alla preparazione fornita del valente allenatore Francesco Dapirane, nel 1981, venne vinto un Campionato d’Italia: Romeo Grbec e Giovanni Miccoli, timoniere Fabrizio Compare, vinsero a Piediluco il titolo del Due con timoniere juniores. Nel 1982 la SNC Nettuno ritirò la Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI, assegnata nell’anno precedente.
Nel 1983 il testimone della Presidenza venne raccolto da Fabio Bolcic che si trovò ad affrontare il lungo e travagliato percorso di acquisizione della sede portato a termine nel 2000.
Nel corso degli anni l’attività sociale ed agonistica è proseguita con soddisfazione e sbocciò anche il settore femminile che portò tra 1986 e 1987 alla conquista di cinque titoli Italiani della categoria Ragazze e Juniores.
Nel biennio successivo venne eletto presidente Marino Mengaziol, uno dei soci più rappresentativi della Nettuno, a cui si deve il merito di aver gestito la concitata trattativa della proprietà della sede sociale. Dal 1988 ebbe inizio la lunga Presidenza di Paolo Seganti che durò sino al 2000. Sulle basi costituite dal precedente, viene acquistato l’immobile e vengono svolti inoltre importanti lavori di adeguamento della sede sociale che vedono anche la costruzione di un piccolo terrapieno che porta alla scomparsa del mitico “ponte levatoio” che da sempre aveva caratterizzato la facciata della costruzione.
Negli anni 1990-1991-1992 la Nettuno con l’atleta Enrico Massari, si aggiudica ben 5 titoli italiani e un secondo posto nel 1991 con il quattro di coppia azzurro, ai Campionati Mondiali juniores di Banjoles (Spagna) ed un quarto posto nel 1992 con il due di coppia a Montreal (Canada).
Nel 1993 nasce alla Nettuno per iniziativa di un gruppo di soci la “Bavisela” manifestazione podistica che dopo alcuni anni si trasferisce presso altra sede.
Nel 2000 inizia la presidenza di Fabio Massari e l’attività agonistica prosegue con la collaborazione di un allenatore dello spessore di Gianfranco Bosdachin. Il gruppo agonistico riparte da zero con giovanissimi atleti che riportano in alto i colori bianco-verdi salendo numerose volte sul podio nazionale ed internazionale.
I risultati agonistici di quegli anni, hanno il loro culmine nell’anno 2008 quando la Nettuno si aggiudica ben 6 titoli Italiani in diverse specialità fornendo atleti alla squadra nazionale che partecipa ai Campionati Mondiali juniores di Ottensheim a Linz in Austria, e conquista un secondo posto con l’atleta Bernardo Miccoli nel quattro di coppia azzurro e partecipa con il doppio societario composto da Davide Sverko e Massimiliano Minca.
Nel 2009 diventa Presidente Giovanni Miccoli, tuttora alla guida del Sodalizio, allora anche vice Presidente della Federazione Italiana Canottaggio.
Altri tre titoli Italiani vennero conquistati dagli atleti della Nettuno e nel 2010 nel quattro di coppia l’atleta Zobec Mitia un quarto posto ai campionati mondiali Under 23 pesi leggeri a Brest (Polonia).
Nello stesso anno l’atleta iridato Bernardo Miccoli, passato alle Fiamme Gialle, partecipava a 6 Campionati Italiani e nel 2012 conquistando l’argento nel 4 di coppia ai Mondiali Under 23 a Trakai (Lituania).
In data 11 novembre 2013 un grave incendio mise in ginocchio il prosieguo dell’attività sportiva e societaria. Furono distrutte 28 imbarcazioni e altre 11 risultarono danneggiate, oltre alla perdita di remi e attrezzatura sportiva. Grazie all’impegno di tutti, la società nell’arco di poco tempo riesce a recuperare nuova attrezzatura e nel corso di diversi anni riesce a ripristinare il proprio parco imbarcazioni senza mai interrompere o sospendere l’attività giovanile di promozione sportiva.
Negli anni successivi il testimone per la guida tecnica è passato in una prima fase al tecnico Luca De Marchi, e successivamente con il più titolato Claudio Cristin proveniente dalla società monfalconese Timavo, dove vantava la conquista di oltre 50 titoli italiani.
Con i suoi 118 anni di storia la S.N. Canottieri Nettuno A.S.D. continua la sua attraversata dei secoli navigando ad oggi in acque tranquille, sempre alla ricerca di nuovi atleti e atlete da far competere con i colori sociali bianco e verde.
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