Dei due rami triestini della famiglia Zuculin, originaria di Basaldella di Vivaro (Pordenone), uno fissò la sua dimora nel rione di Roiano aprendo una fabbrica di asfalti; presero in seguito la cittadinanza austriaca. L'altro ramo abitò in un palazzo delle Assicurazioni Generali in piazza dei Negozianti n. 2, poi Tommaseo, di fianco al Teatro G. Verdi, dove gestiva, al pianoterra, un ufficio di cambiavalute con succursale pure a Udine. Questo ramo "regnicolo" della famiglia, da cui traspaiono manifeste dimostrazioni d'italianità, faceva parte dell'alta borghesia triestina.
Dopo un primo tentativo nel 1873, Marcellino Zuculin fondò la Società di canottieri "Esperia" nel 1879 e la resse fino a poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, quando essa si estinse per "fisiologico esaurimento". Pochi giorni prima dello scoppio del conflitto Marcellino e la moglie. si recarono a Vienna a trovare il figlio Roberto studente di medicina. E li, come cittadini italiani, vennero bloccati per tutto il periodo bellico.
Roberto Zuculin (1883-1962) si laureò in medicina e chirurgia a Padova nel 1922. Nel 1930 sposó Anna Zanini ed andò a risiedere nella casa di via Belpoggio 16; alla fine degli anni Trenta nasceva la figlia Letizia che, come padrino di battesimo, ebbe l'architetto Arduino Berlam, primo cugino di Roberto (i Berlam erano imparentati con gli Zuculin già da tre generazioni). Il dottor Roberto Zuculin fu particolarmente impegnato in campo culturale: socio della Società di Minerva e del Circolo Artistico Triestino, rifondatore e presidente del Circolo Fotografico Triestino; in campo sportivo fu un abile spadaccino e canottiere; da giovanissimo lo troviamo al timone delle imbarcazioni dell'"Esperia" sulle quali vogava il padre Marcellino (come si può rilevare dalle foto presenti in questo fondo). Tra i nipoti, Roberto era il prediletto del nonno paterno; questi mori a Venezia mentre si trovava presso una figlia, e li venne sepolto come da sua volontà: forse non a caso troviamo nella busta n. 13 ("Famiglia Zuculin") un "santino" dedicato a San Cristoforo con sullo sfondo uno scorcio del cimitero di Venezia. Il dott. Roberto Zuculin ebbe un fratello, Aurelio, coniugato ma senza prole, una sorella rimasta nubile ed un'altra sorella coniugata Battino.
Il padre Marcellino sposò Emma, una delle sorelle Roediger, nipote dell'architetto Corti ben noto a Trieste agli inizi dell'Ottocento, ed imparentata con una famiglia Camilleri di Malta.
Da una prima analisi dei documenti emerge la figura di Marcellino Zuculin, fondatore, atleta appassionato e tutore, forse anche per le sue possibilità economiche, della Società di canottieri "Esperia", che più tardi invece si esauri per un mancato trapasso generazionale supportato da un concreto impegno nel filone irredentistico, manifestato invece da altre società sportive triestine di fine Ottocento.
Dal materiale conservato si evidenza come il canottaggio triestino fosse, all'epoca, in primo piano a livello internazionale ed avesse quindi a pieno titolo il diritto di fondare a Torino, nel 1892, attraverso la "Società delle Regate", a fianco delle federazioni nazionali di Belgio, Francia, Svizzera ed Italia, la Federazione Internazionale (FISA) che tuttora gestisce ufficialmente il canottaggio mondiale.
Un quesito che viene spontaneo riguarda il momento in cui il materiale, ora raccolto in 13 buste, venne portato dalla residenza di piazza Tommaseo in via Belpoggio 16, dove si trovava da ultimo, al momento della donazione all'Archivio di Stato. Probabilmente ciò avvenne alla morte di Marcellino o forse dopo, in concomitanza con l'abbandono della residenza da parte della figlia nubile per i programmati lavori di restauro dell'edificio da parte dei proprietari, le Assicurazioni Generali.
Pur sembrando scarso il materiale cartaceo in alcuni settori, per la sua eccezionale compattezza questo archivio sociale rappresenta un fondo di grande importanza storica e sportiva per Trieste e per il canottaggio mondiale.
Il fondo è stato donato all'Archivio di Stato nel 1994 dalla nuora di Marcellino Zuculin, Anna Zanini, nata a Trieste il 12 febbraio 1906, che lo conservava nella sua abitazione. (I dati sulla famiglia sono stati tratti da un'intervista di Franco Stener con la stessa Anna Zanini vedova Zuculin: Trieste. 13.2.1998).
Il fondo è stato riordinato tra il 1997 e il 1998. La documentazione comprende, oltre a materiale proprio della Società "Esperia", anche documentazione prodotta dalla Società delle Regate", della quale Marcellino Zuculin fu componente del direttivo dalla costituzione (1884) al 1900. Lo stesso Marcellino ospitò per un periodo nella sua abitazione di piazza Tommaseo la sede della "Società delle Regate".
Nel lavoro di riordinamento si è innanzitutto ricreata la distinzione tra questi due nuclei di provenienza diversa. Per il materiale, essenzialmente formato da stampati e fotografie a carattere sportivo, che non è stato possibile attribuire all'una o all'altra Società, si è creata una sezione apposita, collocata di seguito alla documentazione di sicura attribuzione.
All'interno del materiale della Società "Esperia" si sono collocati, nell'ordine, gli atti di carattere costitutivo e direttivo, quelli legati all'attività sociale, quelli connessi alla gestione economica e tecnico-sportiva e, infine, vari stampati non compilati e oggetti di proprietà della Società che sono stati tramandati insieme all'archivio.
Gli atti della "Società delle Regate" sono stati disposti in un ordine analogo a quello adottato per la documentazione dell'"Esperia".
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