«A Fiume si parlavano quattro lingue: l’italiano, l’ungherese, il tedesco e il croato. L’italiano lo parlavano quasi tutti, l’ungherese gli insegnanti (le scuole erano italiane e ungheresi), i ferrovieri, i posttelegrafici, i giudici, i poliziotti. Il tedesco, quanti si occupavano di commercio internazionale, che alimentava il grande porto. Il croato, i lavoratori non qualificati, e le lavoratrici domestiche che dalle campagne circostanti scendevano in città».
Storico e uomo politico italiano (Fiume 1909 - Milano 1999). Aderì giovanissimo al Partito comunista e vi rimase fino al 1939. Arrestato e internato in Francia durante il fascismo, tornò in Italia nel 1943. Deputato all'Assemblea costituente per il Partito d'azione, allo scioglimento di quest'ultimo si dedicò agli studî storici e all'attività giornalistica. Nel 1980 venne nominato senatore a vita. Come storico, V. fornì contributi importanti allo studio del socialismo e dell'Italia contemporanea: Tutte le strade conducono a Roma (1947); Storia del movimento socialista. L'epoca della prima internazionale (1951); Questioni di storia del socialismo (1958); Dall'antifascismo alla Resistenza (1959); Il Partito socialista italiano nel periodo della neutralità, 1914-1915 (1963); Azionisti, cattolici e comunisti nella Resistenza (in collab. con G. Bianchi ed E. Ragionieri, 1971). La sua ricerca di maggior impegno storiografico fu dedicata alla crisi dell'Impero asburgico alla vigilia del conflitto mondiale: La dissoluzione dell'Austria-Ungheria (1966). Nel 2009, per la ricorrenza del centenario della nascita e del decennale della morte, è stato pubblicato a cura di D. Bidussa il volume Leo Valiani tra politica e storia. Scritti di storia delle idee (1939-1956), selezione di suoi articoli e saggi sulla storia dell'Europa moderna e contemporanea.
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