LUCA BISANTI
Nipote di Trifone Bisanti, gli succede nella Cattedra vescovile di Cattaro. Come lo zio, è teologo e partecipa al Concilio di Trento che si svolge tra il dicembre 1545 ed il dicembre 1563, sotto i pontificati dei papi Paolo III, Giulio III e Pio IV per contrastare le riforme e per condannare gli errori di Lutero. Nelle sedute del 1562, alle quali partecipa attivamente, discute dei dogmi, del carattere sacrificale della messa, dei sacramenti dell’ordine Sacerdotale, del matrimonio, del Purgatorio, della venerazione dei Santi, delle indulgenze, dei religiosi; dei decreti che disciplinano l’uso della lingua latina nelle celebrazioni, con l’obbligo della spiegazione in volgare; dell’obbligo della residenza dei Vescovi; della formazione dei seminari per la formazione del clero, ed altri decreti di riforma generale. Rinuncia ad ogni incarico ecclesiastico nel 1565. È ricordato come autore della Vita di San Trifone, scritta nel 1538 e pubblicata a Venezia nel 1561. Alla fine del ‘500 l’opera sarà ristampata da Girolamo Bucchia e sarà approvata da Clemente VIII ed infine recepita dal Farlati nell’illyricum sacrum. Sappiamo anche che, durante gli assedi dei Turchi, Bisanti con la forza della parola, riesce ad incoraggiare i suoi concittadini che si opporranno con successo alla temibile minaccia ottomana. Non ci sono pervenute notizie certe sui suoi dati anagrafici, su altri episodi della sua vita e sulla data della morte.
MARINO BISANTI
Originario di Cattaro, vive intorno la metà del ‘300 e si distingue nella lotta contro i genovesi nell’Adriatico. Sopracomito della galera “Caterina” sconfigge una squadriglia genovese presso le isole intorno a Curzola nel 1371, libera la città di Budua da una ribellione e soccorre le navi veneziane bloccate dai turchi alla foce del Drin, nell’odierna Albania.
NICOLO' BISANTI
Originario di Cattaro, contemporaneo di Marino e, come lui, abilissimo capitano di mare del XIV secolo.
PAOLO BISANTI
Fratello di Luca, nasce a Cattaro nel 1532 e si laurea a Padova in diritto canonico e civile. Tornato in Dalmazia, diventa Vescovo di Cattaro tra il 1565 ed il 1576, anno in cui si dimette dall’incarico per diventare vescovo suffraganeo ad Udine e vicario generale ad Aquileia, dove introduce le ordinazioni stabilite dal Concilio Tridentino. Si distingue per zelo nella battaglia di Cipro. Autore di varie opere giuridiche, muore all’età di 55 anni, nel 1587.
TRIFONE BISANTI
Nasce probabilmente a Cattaro in data incerta. Non ci sono notizie sulla sua formazione e studi, ma è certo che è dottore in filosofia, teologia e legge e si presume abbia conseguito la laurea in una università italiana. Insegna letteratura greca e latina nelle università di Bologna e Perugia ed è bibliotecario dell’arciduca di Modena. È principalmente attratto dalle discipline umanistiche e dalla teologia e svolge intense ricerche su codici rari ed antichi custoditi nelle più rinomate biblioteche del tempo. La sua attività in Italia è sorretta da un consistente patrimonio ereditato dalla autorevole famiglia bocchese, alimentato dall’insegnamento universitario e dai guadagni ottenuti esplicando il servizio bibliotecario. Nel periodo dal 1513 al 1532 è vescovo di Cattaro ed è ricordato come promotore di studi letterari, teologici e scientifici, frequenta il Cenacolo umanistico di Cattaro ed eminenti teologi. Su invito di papa Giulio II partecipa alle sedute del Quinto Concilio Lateranense, tenutosi tra il maggio 1513 e il maggio 1517, che era stato convocato per condannare gli errori del neo-aristotelismo. Nel 1532 rinuncia alle dignità ecclesiastiche. Muore a Cattaro nel 1540. Le Lettere latine indirizzate all’amico e mecenate cardinale Domenico Grimani, nelle quali lamenta le disgrazie provocate dai turchi, sono state raccolte dopo la sua morte.
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