giovedì 2 novembre 2023

Famiglie: Filippi

AMATO FILIPPI

Nasce nel 1884 a Obrovazzo nei dintorni di Zara, studia Lettere a Vienna avendo per maestro Alberto Mussafia ed a Firenze Mazzoni. E' ricordato come un fecondo col laboratore de La Rivista Dalmatica ed autore di numerosi saggi inerenti la letteratura ragusea dell'Umanesimo. Ricordiamo un suo importante studio sulle Satire di Giunio Resti. Muore nel 1943.


GIAN GIUSEPPE FILIPPI

Nasce a Zara nel 1787 ed è primo giudice alla Corte d’Appello di Zara, dal 1811 al 1813. Quando il Dandolo riapre a Zara una scuola di diritto, che esisteva già nel Trecento, è presente come allievo Gian Giuseppe Filippi che diventa poi giudice del tribunale d’appello all’età di ventun anno. È avvocato sotto gli austriaci. Ottiene il trasferimento all’ordine degli avvocati nel 1813 ed esercita l’avvocatura fino alla morte. Dal 1813 è ricordato tra i consiglieri comunali, come membro della Commissione per l’apertura del nuovo Casinò di Zara e come proprietario di diversi palazzi in città nell’Isola Lunga e di terre a Obrovazzo, Scardona e Zemonico. È membro della Commissione per l’ospedale (1818, 1821-’22) e della Commissione straordinaria di Carità (1836) ed è anche tra i finanziatori del Teatro Nobile di Zara ed ottiene nel 1832 il possesso permanente di un palco rimasto alla famiglia fino al 1945. La sua attività politica comincia nel 1848. Per potersi dedicare ad essa rinuncia ai posti nelle varie Commissioni ed al Consiglio comunale ed è eletto deputato di Zara al Parlamento di Vienna (dieta imperiale), dove sostiene l’autonomia della Dalmazia. Contro le pressioni di chi (B. Petranovich, S. Ivicevich) voleva l’introduzione della lingua croata come materia obbligatoria anche per gli italiani nelle scuole della Dalmazia, nel settembre 1848 si oppone esprimendo il timore che il croato potesse presto sostituire totalmente l’italiano nell’istruzione, nel sistema giudiziario e nell’amministrazione in Dalmazia, ma sostiene che nel Parlamento di Zagabria sia doveroso consentire ai croati di parlare nella loro lingua, perché potevano fino allora esprimersi solo in tedesco, ungherese e latino. Nel mese di dicembre 1848, insieme ad altri rappresentanti della Dalmazia, è uno dei firmatari della protesta rivolta all’imperial regio ministro degli Affari Interni, per la nomina del barone Josip Jelacic a Governatore di Dalmazia. Con questo documento si ammoniva sui pericoli che tale nomina presentava come l’accorpamento del regno di Dalmazia al banato di Croazia. Presenta, assieme a Petranovich, il progetto del ritorno delle isole del Quarnaro al regno di Dalmazia con Zara capitale. Nonostante i suoi progetti fossero stati avversati a Vienna, si batte per mantenere la scuola di giurisprudenza di Zara in lingua italiana con un celebre discorso al Parlamento di Vienna del 20 febbraio 1849. 

A partire dal 1809 è per lungo tempo fabbricere, e, occasionalmente, rettore del duomo, e, secondo C. F. Bianchi, è il principale promotore del culto di Santa Anastasia ed il maggiore benefattore della chiesa. 

Pubblica per due volte (1831, 1833) l’ opuscolo officia propria Sanctorum celebranda in civitate atque universa Archidiocesis Jadertina. Alla sua morte nel 1851 sono murate nella cappella di S. Anastasia della cattedrale e nel palazzo della Fabbriceria due lastre di marmo con iscrizioni che si riferiscono alla sua fondazione. 

Aveva sposato nel 1820 Chiara, figlia maggiore del conte Pietro Natale Fondra-Ferra. Con l’estinzione del ramo del casato Fondra-Ferra l’intero patrimonio passa ai Filippi, compresa la ricca collezione di incunaboli, oggetti storici e iscrizioni antiche. Tra questi il manoscritto Anonimo Filippi, una delle principali fonti storiche per la Dalmazia. Muore a Zara nel 1851.


NATALE FILIPPI

Nasce a Zara il 15 luglio 1823, avvocato e politico. Figlio di Gian Giuseppe e di Chiara Fondra-Ferra, si laurea in giurisprudenza a Padova nel 1847. Dopo un breve periodo passato come magistrato diviene avvocato, professione che esercita per tutta la vita. Avvocato di grande capacità, è presidente dell’ordine degli avvocati in Dalmazia negli anni 1871-’73. Appoggia il movimento antiaustriaco per l’autonomia dei croati e degli slavoni, ed è invitato al Congresso slavo di Praga del 21 maggio 1848. 

Dopo la restaurazione che stabilisce la preminenza dei nazionalisti austriaci nell’Impero, si allarma per la deriva filoslava attuata in funzione antitaliana del governo di Vienna. Nel 1861 Natale è il più energico tra i membri della delegazione del regno di Dalmazia a Vienna per contestare l’unificazione con il regno di Croazia: ad aprile dello stesso anno è tra i firmatari della nota di protesta contro le proposte del governo di Vienna di unificare a Zagabria una dieta croato-slavona-dalmata e si dichiara pronto a discutere la questione con i rappresentanti della dieta croata. Come rappresentante della dieta del regno di Dalmazia (1861-’64, 1866-’67, 1871-’73) e presidente del Comitato Nazionale (1861-’64) appartiene all’ala di tendenza liberale e autonomista di Zara ed avversa con determinazione l’unificazione della Dalmazia con la Croazia. Nonostante la dura reprimenda subita da parte del presidente della dieta M. Klaic per aver rifiutato di difendere Natko Nodilo in procedimenti giudiziari, mantiene permanente l’impegno a sostenere il primato della lingua italiana e per smontare l’accusa nei casi di seggi autonomisti contestati. Così la solidarietà tra autonomisti liberali e nazionalisti (Alleanza dei liberali) funziona per l’elezione al Consiglio dell’agosto 1864. Per imperial-regio decreto è nominato Vice-Presidente della dieta nel 1870, carica da cui si dimette con altri esponenti autonomisti quando vince per la prima volta il partito croato del Popolo che chiude tutte le scuole di lingua italiana eccezion fatta per quelle di Zara con decorrenza 1 settembre 1870. È eletto anche alle elezioni comunali e negli anni 1871-1873 è anche presidente della giunta comunale di Zara. dal 1850 è un promotore della vita culturale, in particolare teatrale, della città e presiede la Commissione per la costruzione del Teatro Verdi di Zara. Gli altri due commissari sono il dr. Simone Katich ed il dr. Antonio De’ Stermich. La costruzione inizia il 25 aprile 1864, sullo spazio del palazzo acquistato dalla famiglia Lantana al n. 414 di piazza Madonna del Castello. È fabbriciere e presidente della Basilica metropolitana e membro del Consiglio per la fondazione dell’asilo infantile e di puerizia di Zara (1871-’72). Muore a Zara il 12 gennaio 1873.


NATALE FILIPPI (2)

Fugge da Zara ed organizza a Venezia l’Associazione nazionale Pro Dalmazia italiana, fondata il 13 marzo 1915 che raccoglie i dalmati, esuli che fanno parte del Primo esodo per evitare le persecuzioni austro-ungariche. È citato nel rapporto del 1917 del capitano Neubauer degli i.r. servizi segreti austro-ungarici come irredentista pericoloso.

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