"Nacque in Barbana, l'antico Barbianum, castello adagiato sopra il colle alla destra dello storico Arsa non lungi dal Quarnero, addi 21febbraio 1771. Istruito in patria ne' primi rudimenti, passò alle scuoleelementari di Rovigno e quindi in Udine agli studi filosofici. Si recò poi a Padova quale alunno della facoltà teologica in quell'illustre ateneo,dove insegnavano il celebre Valsecchi ed il distinto parenzano padre Giorgio Maria Albertini; ed ivi si diede con fermo proposito ad apprendere ogni
maniera di studi, fattosi amico a quanti tra i migliori concorrevano da ogni provincia del Bel Paese. Partito dal luogo natale con l'anima piena, di forti memorie, educato all'amore della sua Istria, la svegliata mente dello Stancovich dove ricever ispirazioni da quella terra, che è tuttaun sorriso di cielo. Terminato con moltissima lode il corso teologico,ritornò in Barbana, e ricevuti gli ordini sacri dal vescovo di Pola, vennedopo due anni eletto per voto unanime de' suoi conterranei, che sinceramente lo amavano, canonico della sua patria, e per la morte di quel curato, amministratore parrocchiale. Caldo d'anima e d'immaginazione, non siconfaceva il modesto officio alla sua brama ardente di applicare con serietàagli studi; si pose quindi a viaggiare tutta Italia e in Roma strinse di mestichezza col cardinale Angelo Mai, miracolo di scienza paleografica edarcheologica. Conobbe ancora altri archeologi e storici distinti: il Furlanetto e il Piazza di Padova, il Fea e il Nibby di Roma, i quali lo animaronoa raccogliere manoscritti, diplomi, libri e medaglie, per illustrare la sua diletta provincia. Primo frutto della preziosa raccolta fu uno scritto intornoalla classica arena di Pola e a molte importanti lapidi romane trovate in que' dintorni. Scrisse poi altro lavoro sulla patria del suo comprovincialeSan Girolamo, il più grande dottore della chiesa latina, e lo dedicò alpatriarca di Venezia, che lo accolse riconoscente. Parecchi altri lavori,la maggior parte di soggetto istriano, compose ancora lo Stancovich, ne' quali lascia sempre intravedere un nobile e delicato sentimento pelprogresso civile del suo Paese. Fra que' lavori merita un posto onorevole la presente Biografia; opera, che, se non è scevra di mende nè del tutto
compiuta, mancandovi i distinti comprovinciali delle isole del Quarnero,mostrerà in ogni tempo la vasta erudizione, la somma pazienza, e l'immenso
affetto a cui s'ispirò l'autore.
Morì lo Stancovich, dove nacque, in Barbana, addi 12 settembre 1852,tra il sincero compianto degl' istriani, i quali perdettero in lui un virtuoso
sacerdote, un laborioso cittadino, un benemerito illustratore del loro passato,palladio di civiltà, perenne scuola ed esempio alle novelle generazioni.
Capodistria nel febbraio 1888."
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