La Val Resia è situata nella parte nord-orientale della regione autonoma "Friuli-Venezia Giulia, separa le Alpi Giulie dalle Prealpi Giulie occidentali. È lunga circa 18 km e ha direzione Est-Ovest. La valle è dominata a S-O dalle cime della catena dei Monti Musi (1.869 m) e del Monte Plauris (1.959 m), e dal gruppo del Monte Canin (2.587 m), tale massiccio segna il confine attuale fra l'Italia e la Slovenia. Nel suo complesso la valle è ampia e ridente, col fondo cosparso di abbondanti morene terrazzate sulle quali sorgono i vari centri abitati, che insieme formano il comune sparso di Resia. Sul fondo della vallata scorre il torrente Resia, che nasce ai piedi del Monte Canin e dopo un percorso di circa 20 km si getta nel Fella, di cui costituisce il maggior affluente. Gli abitanti della Val Resia sono meno di 1300 e si distribuiscono in 5 principali frazioni che sono, da ovest a est San Giorgio, Prato di Resia, Gniva, Oseacco , e Stolvizza, vi sono inoltre i villaggi Lipovaz, Crisaze, Gost, Lischiazze, Zamlin, Tapor Clanzon, Ladina, Coritis e in una adiacente valle più a sud Uccea. Il resiano è endemico della Val Resia, in Friuli, e si è originato dall'insediamento altomedievale di tribù slave nelle Alpi e Prealpi Giulie. Rispetto all'evoluzione culturale, linguistica e nazionale la Val Resia è rimasta sostanzialmente isolata rispetto al resto del blocco slavo, benché la sua area di pertinenza linguistica confini non solo ad est con l'area dell'Isonzo ma anche, a sud, con la Slavia Friulana. I Resiani hanno sviluppato un'identità molto forte, distinta da quella slovena, che si spiega col fatto che nei secoli di storia Resiana non vi sono stati contatti, nè periodi storici vissuti assieme. La lingua Resiana è attualmente parlata dall'80% della popolazione. In questi ultimi anni la popolazione è attiva nella difesa della sua Lingua e della sua Cultura, contro l'assimilazione imposta da Leggi Regionali e Nazionali che hanno come scopo l'imposizione della Minoranza Nazionale Slovena contro la volontà popolare.
Il dialetto resiano viene reclamato da più parti a rango di lingua indipendente dallo sloveno in quanto già presente nella Val Resia prima della definizione stessa del termine "sloveno".
I resiani hanno sviluppato un'identità forte, distinta da quella slovena, per via dello storico isolamento dal mondo sloveno e infatti la lingua tetto dei resiani è l'italiano e non lo sloveno.
Dal XV secolo, con l'annessione del Friuli alla Repubblica di Venezia, il legame della Resia con la Carinzia si è ridotto, e in seguito all'evoluzione storica i resiani tendono a non identificarsi con la cultura slovena.
Le origini di tale diversità e peculiarità resiana sono quindi spiegate oggi in ragione sia del particolare status storico della comunità, che mai è appartenuta o politicamente si è relazionata a istituzioni nazionali o politiche d'Oltralpe ma al contrario è sempre gravitata sulla società carnica/friulana ed è sempre stata soggetta allo stesso controllo politico del Friuli storico, sia per il particolare isolamento geografico che ha reso la valle più naturalmente protesa agli scambi con la valle del Fella piuttosto che con quella dell'Isonzo. Tale isolamento storico è testimoniato anche su base genetica, dal momento che la popolazione della valle costituisce un unicum, soprattutto dal punto di vista dell'antropologia fisica: recenti e approfonditi studi hanno testimoniato infatti l'elevatissima diffusione nei nativi resiani di alcuni rarissimi caratteri che risultano quasi del tutto assenti tanto nella popolazione carnica che in quella slovena.
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