Pochi conoscono l'ingiustizia e l'illegalità che hanno contraddistinto la storia di un altro pregevole edificio, ovvero quello che oggi si chiama "Prosvetni dom", nel sobborgo carsico di Opicina, a cinque chilometri da Trieste.
Ebbene, quell'edificio era una villa privata di proprietà della signora Adele Alimonda Udovicich che nel 1919 (assieme a tutti i suoi possedimenti) la donó per testamento alla Lega Nazionale, affinché vi si insegnasse l'italiano.
La Lega Nazionale, rispettando le volontà della donante, realizzò nella villa un asilo che funzionò fino allo scioglimento dell'associazione operata dal fascismo. Tale asilo entrò a far parte dell'Opera Nazionale Balilla, nella quale la Lega Nazionale venne fatta confluire.
Al termine della guerra, nel maggio 1945, l'edificio fu occupato dai partigiani di Tito che... vi rimasero. A tutt'oggi, infatti, nonostante la Lega Nazionale sia stata poi subito ricostituita, l'immobile appartiene ad una delle organizzazioni della minoranza slovena, che non ha alcuna intenzione di restituire il maltolto!
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