sabato 21 ottobre 2023

La creazione a Lagosta di un villaggio peschereccio

Nell'isola di Lagosta sorgeva un moderno villaggio peschereccio su progetto approntato dal Genio Civile di Zara e approvato dal Commissariato per le emigrazioni interne.

Il villaggio Luigi Razza, compiuto entro il 21 aprile XIV, comprendeva numerosi edifici per abitazioni, strade, un impianto idrico, fognature, edifici pubblici vari, la Casa del Fascio,la Chiesa, il Comune, un edificio perla nuova attintatura delle reti ed una carpenteria.

Nel 1930 un’azienda triestina, la Ampelea Conservifici S.A., acquistò un lotto di terreno di circa tremila metri quadrati nel comune di Lagosta, allo scopo di insediarvi uno stabilimento, sorto nel 1931, per la lavorazione delle sardine in scatola essendo quei mari particolarmente pescosi anche di aragoste.

Lo stabilimento sorse nella baia di Ubli (anche San Pietro) ma l’iniziativa minacciò di fallire a causa della carenza di pescatori e fu allora che Luigi Razza, in veste di Commissario per l’emigrazione interna, visitando l’isola ne intuì il potenziale e favorì l’emigrazione di pescatori.

Immaginò, quindi, da subito, di realizzare un villaggio a contorno della fabbrica e così fu; sorse così il Villaggio Razza, piccola città di fondazione voluta dall’allora governo, composto dalle case dei pescatori, dalla scuola, il pronto soccorso, alcuni edifici pubblici, la chiesa e la fondamentale centrale elettrica.

Il progettista degli edifici del nuovo villaggio fu l’ing. Ettore Vacchi, capo del Genio Civile di Zara, e nello stesso periodo in cui furono sviluppati i progetti esecutivi, l’assemblea degli azionisti della Ampelea Conservifici s.a. a Trieste approvava la nascita della “S. Pietro di Lagosta Società Anonima per le Conserve di Pesce”.

Il villaggio Razza si popolò fino al 1943 quando i partigiani titini occuparono l’isola e se ne impossessarono.

Si ha notizia che la fabbrica di sardine fu interamente demolita nel 1970 per far posto all’hotel Sirena che oggi sembra versare in pessimo stato.

Sono rimasti, a memoria dell’iniziativa italiana, la chiesa, gli edifici pubblici e le villette dei pescatori.







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