Tra Italia e Slovenia c'è una contesa che dura da più di 70 anni ovvero sulle opere d'arte che il governo italiano allora Regno d'Italia mise in sicurezza durante l'ultima guerra. La costa da Ancarano a Portorose e zone limitrofe oggi in Slovenia come sappiamo erano sotto giurisdizione italiana ed erano ricche di tesori artistici come tele del Paolo Veneziano, del Tiepolo, del Carpaccio e o del Vivarini, l'Italia di allora pensò di conservarle a Roma per proteggerle da bombardamenti.
A distanza di 70 anni l'arroganza Slava diede ancora esempio richiedendo indietro le opere d'arte che appartengono secondo loro alla cultura slava rincarando la dose parlando di beni trafugati.
Questi beni provengono dall'Italia e non da territori occupati, appartengono alla cultura istriana e italiana e di cultura Slava non hanno nulla.
Nel 2015 il ministro della cultura italiana era sembrato disponibile ad offrire queste tele per una mostra temporanea a Lubiana scatenando malcontento da parte della destra italiana e dagli esuli istriani perché questo progetto era il miglior modo per perderli definitivamente.
Ancora oggi soprattutto la Slovenia chiede la restituzione di un tesoro che non le appartiene.
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