"Sotto Augusto tutta l'Istria fu annessa alla decima regione d'Italia; i limiti sud-orientali erano il Flumen Arsae, l'odierna Arsa, quel grande squarcio nel fianco orientale oltre il quale iniziava la Liburnia. ... Etnologicamente, ancora, l'Istria si dichiara italiana, non austriaca. Le sue 290.000 anime (numero tondo) sono composte da 166.000 latini a 109.000 slavi, quest'ultimo una razza meticcia che emigrò tra l'800 e il 1657 d.C.; e un piccolo residuo di stranieri, in particolare funzionari austro-tedeschi. Gli italiani sono, è vero, confinati nei centri abitati e nelle città della costa; tuttavia questi centri sparsi non possono dimenticare che al loro nobile sangue l'Istria deve tutta la sua civiltà, tutto il suo progresso e tutte le sue glorie nelle arti e nelle armi. Infine, il "sentimento", come fattore di potere sconosciuto nella grande somma di ciò che costituisce la "politica", è sottovalutato solo dal volgo ignorante. Gli istriani sono più italiani degli italiani."
Lady Isabel Burton, The Life of Captain Sir Richard F. Burton, 1883
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