sabato 4 ottobre 2025

Silvano Abbà

Silvano Abbà  (Rovigno, 3 luglio 1911 – Isbuscenskij, 24 agosto 1942) è stato un pentatleta e militare italiano.

Figura di cavaliere d'altri tempi, abile nella scherma, splendido cavallerizzo ed ottimo nuotatore, incominciò a distinguersi alle Olimpiadi di Berlino del '36 dove, mettendo a frutto le sue splendide doti di soldato, salì sul podio guadagnando all'Italia la medaglia di Bronzo nel Pentathlon moderno, gara che comprende i concorsi di scherma, equitazione, nuoto, tiro e corsa.

Ma fu nella sfortunata campagna di Russia che, alla testa del 4^ Squadrone del Savoia Cavalleria di cui era il comandante, ebbe modo di mettere in luce oltre alle indubbie qualità d'atleta anche il suo intrepido coraggio venendo insignito della medaglia d'oro al Valor militare per essere stato uno splendido protagonista dell'eroica carica del Savoia Cavalleria, avvenuta il 24 agosto del 1942 nella ritirata di Russia a Isbuschenskij, forse l'ultima carica di cavalleria fatta da un esercito occidentale e giudicata da molti la più bella pagina di storia della cavalleria dei tempi moderni, in quanto non fu solo un "beu geste", come la famosa carica di Balaclava, ma servì a spezzare l'accerchiamento di un nutrito reparto del corpo di spedizione italiano in Russia che altrimenti sarebbe caduto in mani nemiche.

Per illustrare le sue gesta penso che non ci sia nulla di meglio che riportare integralmente la motivazione per la medaglia d'oro al valor militare:

"Comandante di squadrone di eccezionale valore, in giornata di cruenta battaglia, col proprio squadrone s'impegnava frontalmente, attaccando munite posizioni avversarie. Conquistata d'un balzo una prima linea, difesa da numerose mitragliatrici, si lanciava nuovamente alla testa dei suoi cavalieri contro lo schieramento successivo: Ferito una prima volta stramazzava al suolo, si rialzava con indomita energia e procedeva all'annientamento di ulteriori centri di fuoco nemico, decidendo così l'esito vittorioso di un'epica giornata. Nell'ultimo superbo scatto, colpito per la seconda volta a morte, cadeva da prode sul campo. — Quota 23 di Isbuchenscki, 24 agosto 1942".

Per dare un esempio del suo sangue freddo basti riferire che durante le concitate cariche di cavalleria, nei momenti di pausa, il Cap. Abbà trovò anche il tempo di riprenderne le fasi con la fedele macchina fotografica che venne ritrovata al collo del suo corpo inanimato con l'otturatore ancora aperto.

Vi è da dire che si era già precedentemente meritato una medaglia al valor militare, una d'argento ed una di bronzo, per le imprese compiute a Las Foias e Mazaleon, ove il suo reparto era entrato per primo così come a Gandesa e a Tortosa.

Alla sua memoria a Roma è stata intitolata la via S. Abbà, posta significativamente tra via P. de Cubertain e via Dorando Pietri e lo stadio della scuola militare della Cecchignola di Roma.

Il suo nome designa inoltre la sede della Sezione dell'Arma di Cavalleria di Gorizia e Civitanova Marche e in quest'ultima città, il 30 maggio 1993, gli è stata intitolata anche una Piazza. A Trieste, il locale circolo ippico ha istituito un trofeo per cavalieri ed amazzoni, dedicandolo alla sua memoria, inoltre nel museo di Pinerolo si custodisce la sua medaglia d'oro al valor militare, mentre la sciabola ed il cappello sono tenute come reliquie dalla sezione d'arma di Cavalleria di Voghera.

Al suo nome nella natia Rovigno nel 1993 è stata dedicata una lapide commemorativa nel locale cimitero:

IN MEMORIAM
CAPITANO SILVANO ABBÀ
1911-1942
MED. BRONZO PENTATHLON MODERNO
OLIMPIADI BERLINO 1936
M.O.V.M. ISBUSCHENSKI 1942
                                                                          
I ROVIGNESI NEL MONDO 1993

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