mercoledì 26 giugno 2024

Per l'italianità in Dalmazia

Per l'italianità in Dalmazia


Appunti polemici — di pseudonimo Dalmaticus. — Serie di articoli, pubblicati dal giornale Il Dalmata di Zara, N. 20-82, dal 12 marzo al 23 aprile 1910 raccolti nello stesso anno dalla tipografia S. Artale in un opuscolo di un centinaio di pagine. Le ultime copie dell'opuscolo sono state distrutte allo scoppio della guerra.


Conclusione — La geografia, la storia, l'etnografia hanno insegnato all'on. Bianchini* che la Dalmazia è croata. lo invece da un eguale studio mi sono sentito rianimare, perché vi ho appreso la superiorità e la resistenza indomabile della razza latina. La storia poi mi ha fatto ricordare, che la distruzione dell'impero di Roma in Dalmazia non fu vendicata.

Il nesso politico della Dalmazia coll'impero austriaco, come è stabilito oggi, non può, per unanime consenso anche di chi comanda le feste, durare a lungo... Che cosa succederà della Dalmazia nei sussulti etnografici della penisola balcanica? lo non voglio fare l'astrologo, ma per amore della conservazione dell'elemento italiano m'auguro ch'essa rimanga incastonata nella turbolenta e polietnica penisola come una gemma distinta, capace di irradiare ancora la luce che le venne inviata dalla stella di Roma.


Dall'Adriatico Studio geografico, storico, politico pubblicato dai Fratelli Traves di Milano col contrassegno, luglio 1914.


Non l'Austria-Ungheria, ma l'Italia riprenderà la missione di naturale superiorità, geografica e storica, sull'Adriatico. La civiltà incominciò ad albeggiare sui Balcani, ma splende gia alta sull'orizzonte d'Italia. Ed è bene che Italiani e non Italiani rammentino, che per legge naturale, geografica e storica, anche il prossimo risorgimento dell'Adriatico sarà prodotto e segnato dal genio della terza Italia.


Dalla Jugoslavia Pubblicazione dell'Istituto per l'Europa orientale in Roma; editore Riccardo Ricciardi, Napoli, 1992.


Checchè vadano dicendo e scrivendo i Jugoslavi, è certo che l'Italia non provocherà lo sfacelo dello Stato dei Serbi, Croati e Sloveni, per una serie di ragioni, semplici fino al punto da apparire banali, ma assolutamente persuasive... Però gl'Italiani, che conoscono le brutte sorprese dei vulcani della terra, non devono dimenticare che i Balcani sono stati sempre un pericoloso vulcano politico. Anche senza un'iniziativa italiana per scuotere la compagine jugoslava, anzi perfino nostro malgrado, l'urto potrebbe avvenire nei Balcani stessi o nel bacino danubiano; e l'opinione pubblica italiana non deve trovarsi impreparata a questa eventualità ed ai problemi che ne potrebbero derivare, come è avvenuto purtroppo il giorno del crollo e della scomparsa della Turchia europea e dell'Austria-Ungheria.


OSCAR RANDI


*Giorgio Bianchini (Juraj Biankini) nato il 30 agosto 1847 a Cittavecchia, isola di Lesina, in Dalmazia, morto a Spalato il 27 marzo 1928, è noto per la sua italofobia clamorosa, nonostante le sue origini italiane.