In Italia, sublime ed umil sorge
l'ara a l'Ignoto Milite. E niente
di lui si sa, fuor che morì e risorge...
Sì, chiamatelo Italia l'umil morto,
e dite che quel dio oggi è risorto!
Le solenni celebrazioni del 4 novembre 1921 in onore del Milite Ignoto hanno rappresentato secondo alcuni studiosi il rafforzamento, da parte degli italiani, di quello spirito patriottico che era stato messo più volte a dura prova dalle innumerevoli sofferenze patite durante la Prima guerra mondiale.
Quella che il popolo italiano vive nelle intense giornate del viaggio del Milite Ignoto da Aquileia a Roma è una vera e propria manifestazione di sacralità laica e orgoglio nazionale, in cui la devozione verso Dio e verso la Patria si fondono in un unico rito collettivo, generando tra la gente comune un’apoteosi del sentimento patrio e del processo di sacralizzazione della nazione.
Subito dopo la commovente tumulazione della salma nel loculo posizionato sotto la statua della Dea Roma, il Vittoriano, che da quel momento sarà per tutti gli italiani anche l'Altare della Patria, diventa luogo di un incessante pellegrinaggio da parte delle migliaia di persone giunte nella capitale per assistere al secolare evento. A rendere gli onori ufficiali alla lapide arriveranno anche il generale americano Henry Tureman Allen, l’Ammiraglio inglese Sir Charles Madden, il Re del Belgio, il Presidente dell’Argentina Marcelo Torcuato de Alvear e varie delegazioni militari.
La giornata patriottica che si svolge il 4 novembre 1921, però, non vede protagonista solo la città di Roma. Con la circolare diramata il 30 settembre, infatti, il Ministero della Guerra aveva affidato ai Comandi di Corpo di Armata territoriali il compito di organizzare per quel giorno, e nello stesso momento in cui a Roma sarebbe stata data sepoltura alla Salma dell’Ignoto Militi, “solenni onoranze in tutti i presidi dipendenti nel modo che riterranno più conveniente d’accordo con le autorità della Regia Marina, con quelle civili e politiche e coi Comitati Cittadini”.
Come testimoniano gli album fotografici messi a disposizione dal Fondo del Milite Ignoto dell’archivio del Museo Centrale del Risorgimento, la mobilitazione e la partecipazione popolare è massiccia in tutta Italia, da nord a sud, senza distinzione alcuna tra una zona e l’altra. In seguito alla partenza dalla città di Aquileia del soldato scelto da Maria Bergamas, le dieci salme rimaste nella Basilica vengono sorvegliate per alcuni giorni da un picchetto d’onore fino alla mattina del 4 novembre quando viene celebrato il rito religioso da mons. Celso Costantini, vescovo di Fiume.
Conclusa la funzione in chiesa Costantini recita una preghiera di assoluzione nel piazzale antistante la basilica invitando tutta la popolazione e i reparti militari presenti ad inginocchiarsi; subito dopo le salme dei caduti vengono portate a spalla nel cimitero degli eroi, situato proprio dietro l’edificio di culto, dove le bare sono calate una per volta nella fossa scavata davanti a un altare speciale progettato e realizzato per l’occasione dall’architetto triestino Guido Cirilli. In quella stessa fossa verrà sepolta, a distanza di molti anni, anche Maria Bergamas, la donna che ha rappresentato tutte le madri italiane nel momento della scelta della salma.
Una volta terminata la benedizione da parte del vescovo la popolazione di Aquileia sfila commossa per diverse ore all’interno del cimitero per rivolgere un ultimo saluto ai resti mortali dei dieci soldati italiani sacrificatisi in nome della Patria. Oltre all’intero popolo italiano un altro protagonista del 4 novembre 1921 è, senza alcun dubbio, il silenzio, che imposto dalle autorità politiche viene rotto soltanto dal suono della campane, dai lamenti delle mogli e delle madri dei caduti in guerra, dal rullo dei tamburi, dallo sparo dei colpi di cannone a salve che partono dai presidi militari e dall’esecuzione da parte delle bande militari del brano “La canzone del Piave” e dell’inno al “Soldato ignoto” di E. A. Mario.
Gli omaggi al Milite Ignoto vengono solennemente resi in tutte le città italiane attraverso messe celebrate all’aperto per consentire la partecipazione dell’intera cittadinanza all’evento; non si tengono, inoltre, discorsi ufficiali di nessun tipo da parte delle autorità politiche poiché sono stati rigorosamente vietati dal governo. Gli operatori di ripresa immortalano con innumerevoli fotografie le folle riunite quella mattina nelle piazze e nelle strade di molte città e paesi. Durante tutte queste celebrazioni ufficiali il culto religioso e quello politico sono unificati in un solo rituale patriottico nel quale, dopo la funzione sacra, si assiste in quasi tutti i centri all’inaugurazione di un monumento cittadino per imprimere anche nel marmo il ricordo indelebile del Milite Ignoto italiano.
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