domenica 12 novembre 2023

Slovenia, cimitero a cielo aperto d'Europa


Abbiamo esaminato la scomparsa delle popolazioni neolatine nei territori della Slovenia dai tempi della fine dell'impero romano. Abbiamo analizzato lo sterminio attuato dalle invasioni slave che cancellarono la romana Emona (oggi chiamata Lubiana) e dintorni nel settimo secolo, ricordando che fino ad oltre l'anno mille vi erano numerose popolazioni ladine nelle vallate e montagne di quella che fu la Venezia Giulia del Regno d'Italia. Del resto lo stesso Dante cita l'esistenza nel Trecento di queste popolazioni, che avevano una lingua simile a quella friulana, a Postumia e nell'area delle grotte che gli ispirarono l'ingresso al suo "Inferno".

Ma dal Rinascimento inizia la lenta e costante assimilazione dei rimanenti neolatini nella Venezia Giulia centro-settentrionale da parte degli sloveni locali, grazie anche al servilismo slavo verso i dominatori austriaci che li preferivano agli "italiani". Questa assimilazione avvenne talora in forma forzata, specie nell'Ottocento asburgico; comunque mai si raggiunsero i livelli dei massacri avvenuti al tempo delle invasioni barbariche (anche per via dell'azione civilizzatrice attuata dalla Chiesa cattolica di Roma).

Purtroppo un ritorno di questa barbarie si ebbe nella seconda guerra mondiale, quando praticamente sparirono dalla Slovenia quasi tutte le popolazioni neolatine insieme a centinaia di miglia di slavi/tedeschi/ebrei/ecc. in uno spaventoso bagno di sangue dove la Slovenia divenne "il cimitero a cielo aperto dell'Europa" (specialmente durante e dopo il 1945).

In questo articolo cerco di spiegare come sia potuto accadere questo fatto, traducendo in parte (e trascrivendo) brani di autori che hanno scritto in merito.

Prima di tutto va ricordato che la Slovenia viene ad essere l'unico posto d'Europa dove si incrociano il mondo slavo, germanico e latino (e finanche quello magiaro!). E nel Novecento -il cosiddetto secolo dei nazionalismi- questo fatto comporto' scontri e tentativi di assimilazione come non se ne sono visti altrove in Europa. Non mi dilungo in merito, ma voglio ricordare il "crescendo" di morti dovuto all'iniziale terrorismo antiitaliano degli sloveni del TIGR, seguito prima dall' occupazione tedesca e italiana e poi, specialmente dopo il 1943, dalla guerra partigiana dei comunisti di Tito con gli ustascia croati in queste martoriate Slovenia e Croazia.

In secondo luogo, va ricordato che il dittatore Tito era di madre slovena e questo fatto gli fece approvare la "pulizia etnica" di tedeschi ma anche di italiani ed altri a favore del suo popolo slavo. Essendo inoltre un comunista cresciuto nella logica stalinista dell'epoca, Tito attuo' i metodi brutali di "soppressione" (e successivamente di "sparizione del misfatto" con falsificazioni) dei nemici vinti attuati dagli stalinisti nell'Europa orientale: ma il fatto che la Slovenia si trova al confine tra Europa occidentale ed orientale ha comportato che queste esecuzioni di massa siano state documentate con relativa precisione (a differenza di quanto avvenuto in Russia/Ucraina/Polonia/ecc.) e dopo la fine della guerra esposte pubblicamente.

In terzo luogo va ricordato quanto rinvenuto su questi eccidi dalla governativa "Komisija za reševanje vprašanj prikritih grobišč" (Commissione per fosse comuni nascoste in Slovenia) finora negli ultimi anni: Agosto 2007: 550 fosse comuni; Febbraio 2008: 570 fosse comuni; Ottobre 2009: 581 fosse comuni; gennaio 2011: 594 fosse comuni. In totale si parla di OLTRE 120.000 CADAVERI RINVENUTI ufficialmente finora nel cimitero a cielo aperto detto Slovenia. Ma alcuni studiosi sloveni (come Franc Perme e Anton Zitnik) arrivano a calcolare in quasi mezzo milione di persone le vittime sepolte in slovenia tra il 1945 ed il 1950! In poche parole, mezzo milione di uccisioni in una Slovenia che in quel 1945 non raggiungeva i 2 milioni di abitanti... significa che vi fu sterminata quasi la quarta parte della popolazione maschile atta alle armi (ma a onor del vero va ricordato che la meta' degli uccisi non erano sloveni): con Tito la Slovenia torno' ai massacri mostruosi del Medioevo barbarico con le selvaggie invasioni slave...

Per ultimo voglio precisare che esiste un'organizzazione di titini e neotitini che mira a fare scomparire "evidenze" su questi massacri (per ovvie ragioni, dato che alcuni dei responsabili dei massacri sono ancora in vita e non sono stati mai consegnati alla giustizia, a differenza dei criminali nazisti): questo rende difficile anche solo esporre con precisione questi massacri titini! Ne sa qualcosa lo stesso presidente Napolitano, attaccato duramente per avere "osato" esporre la verita' su quanto fatto dopo il 1943 agli italiani nella Venezia Giulia e Dalmazia, quando ne parlo' nel "Giorno del Ricordo" del 2007 ricordandone i "sinistri contorni di pulizia etnica".

Ecco a continuazione quanto scritto su questi massacri, nella parte della Slovenia che era la Venezia Giulia del Regno d'Italia, da Franc Perme ed altri sloveni nel libro "Slovenia 1941-1952. Anche noi siamo morti per la Patria" (titolo originale: "Tudi mi smo umrli za domovino / Slovenia 1941-1948-1952"):


GLI ABISSI COME TOMBE DI MASSA

Della foiba Krimska, della foiba Mokrska, della foiba dei Ziglovic, e di quella dei Kozlov si bisbigliava solamente a quattrocchi. Sugli abissi si era poi sussurrato fino al 1990. Si parlava delle foibe, ed i nostri giornali scrivevano definendole come grossolane e provocatorie bugie degli irredentisti italiani.È stato scritto molto sugli abissi di Kocevje, ma sugli abissi (foibe) del Litorale dove sono finiti gli italiani poco o nulla era stato detto.Le foibe sul Litorale sloveno sono state sempre descritte come l'ultimo posto di riposo di martiri conosciuti e sconosciuti, che furono assassinati solamente per vendetta e per il tronfio orgoglio dei vincitori sui vinti e come una epurazione del territorio dai nemici di classe, per accaparrarsi e requisire il potere assoluto e molte loro proprietà. Dopo l'occupazione da parte dei partigiani del Litorale, cioè della Venezia Giulia di Trieste e di Gorìzia, erano iniziati molteplici arresti già dal 1° maggio, fino alla spartizione e rispettivamente la collocazione della linea di demarcazione della zona A e B. Arrestati furono soprattutto dei possidenti di classe elevata e anche famiglie intere che nel contempo furono depredati anche dei loro patrimoni.Gli arrestati a Gorizia erano soprattutto gli addetti alle scuole, i militari ed i civili della città.La maggioranza degli arrestati erano stati immediatamente portati via e gettati nelle foibe, cioè in quella di Basovizza, di Monrupino nel circondario di Opicina e nei fossati intorno a Stanjel.I Domobranzi catturati nelle postazioni di Tolmino, Salcano, Fossa Baska e alcune centinaia di bersaglieri, catturati presso Mlinsk, erano stati immediatamente trucidati e gettati nel precipizio di Zagomila sotto Grgar (l'italiana Gargaro), circa cento bersaglieri erano stati portati a Tolmino, da dove erano scomparsi. I catturati di Trieste, destinati ai lavori forzati, durante la ritirata da Trieste li portarono nelle prigioni di Lubiana e là entro la fine del 1945 li avevano trucidati tutti. Dove si trovino i loro sepolcri, non si ricorda niente, e nemmeno chi li abbia liquidati.

GLI ABISSI INTORNO A PIVKA (L'ITALIANA SAN PIETRO DEL CARSO) - LE GOLOBINE:

Da queste parti in alcuni luoghi vi sono degli abissi denominati Golobine (colombaie). A Prestrane, durante i primi mesi del dopoguerra, nel campo di concentramento, o meglio nelle aviorimesse dell'esercito italiano, erano state internate delle persone. Si stima che il numero di persone, fonti scritte non se ne hanno, fossero state circa cinquecento. Quando il campo di concentramento fu abbandonato, in agosto 1946, a seguito dell'amnistia, di tutti gli internati erano arrivati a casa solamente qualche decina.La maggioranza degli internati erano stati portati via e gettati nelle Golobine.

GLI ERRORI (ORRORI) DELLA RIVOLUZIONE:

Il precipizio Golobivnica presso Lokva, i prati di Loka-Brezove-Susice, nel Comune di Sezana (l'italiana Sesana), il precipizio foiba Kasirova, presso Slopa, nel Comune di Herpelje-Kozine (le italiane Erpelle e Cosine), il cimitero di Bukovici ed il cimitero nella Golobovina sulla strada di llirska Bistrica-Sebijami, (le italiane Bisterza ovvero Villa del Nevoso - Sebiano), e sull'intero territorio del Comune di llirska Bistrica (l'italiana Bisterza ovvero Villa del Nevoso) sono solamente i maggiori sepolcri e le più grandi tombe dei massacri di massa eseguiti dopo la fine della guerra.

GLI ABISSI NEL BOSCO DI TRNOVO (L'ITALIANA SELVA DI TARNOVA):

1) ZAGOMILA PRESSO GRGAR (l'Italiana Gargaro). La foiba è profonda 40 metri, nelle sue viscere giacciono soprattutto dei domobranzi del Litorale (italiani di lingua slovena), arrestati nelle vallate dell'lsonzo e trasportati dalle prigioni di Gorizia il 6 e 7 maggio 1945 inoltre dei civili italiani di lingua slovena, e probabilmente, anche soldati e civili di nazionalità e lingua italiana.

2) ZALESNIK PRESSO TRNOVO (l'italiana Tarnova). La voragine è profonda 130 metri, e vi trasportarono persone, combattenti e civili di nazionalità italiana di lingua slovena e italiana nel maggio e nel luglio del 1945 dalle prigioni di Gorizia, in tutto qualche centinaio. 

3) CVETREZ PRESSO TRNOVO, (l'italiana Tarnova)… presso il casale Zavrh, c'è il precipizio profondo 90 metri…In questo abisso l'identità delle vittime, il periodo e la provenienza sono le stesse che a Zalesnik, numericamente qualche centinaio.

4) FOIBA PRESSO OBREZNICA SULL'OTLICI (territorio italiano)

Da Obreznice verso Podkaplice. Non vi sono né dati né indicazioni, su quanto è stato investigato, ma solo dalle testimonianze degli abitanti di Obreznice, costì poco dopo la fine della guerra furono portati dei carichi di persone, si suppone da Gorizia, incatenati tra di loro e con le mani legate, furono fucilati e gettati nel precipizio.

BARATRI SULLA CRNOVRSKA PLANOTA (TERRITORIO ITALIANO):

1) PRECIPIZIO ANDREJCKOVO (territorio italiano).Profondo 63 metri.In base alle deposizioni di alcuni testimoni dalla fine di maggio, e più credibile fino all'11 oppure 12 luglio del 1945, avevano portato fin qui, durante la notte con dei camion ed altri mezzi di trasporto molte persone, che furono fucìlate e gettate nel precipizio.Potrebbero essere state duecento o forse di più, furono trasportate presumibilmente da Ajduvscina (l'italiana Aidussina).

2) PRECIPIZIO AJHARJEVO (territorio italiano).Profondo 14 metri. Nell'ultimo giorno di maggio del 1945 avevano prima di notte per due volte portato delle persone da Gorizia oppure da Aidussina, tra queste considerevole era la presenza di donne, che furono gettate nel precipizio.

ALTRE SEPOLTURE SUL LITORALE (TERRITORIO ITALIANO):

1) FOSSA PODGRIVSKA NELLA GORENJA TREBUSA (l'italiana Trebusa Superiore).Nella fossa ci sono, secondo le più precise valutazioni, 500 tumulazioni, solamente di italiani di lingua slovena trucidati solamente durante la guerra.

2) I SEPOLCRI DI ZAKRIZ PRESSO CERK (territorio italiano). In questo sepolcro ci sono 23 vittime. Nelle immediate vicinanze si trova un altro tumulo con 27 vittime, massacrale lo stesso giorno.

Dopo la fine della guerra i partigiani avevano arrestato 42 persone di Postojna (l'italiana Postumia). Dove si trovi il posto del loro ultimo riposo, non si sa con certezza, forse nelle vicinanze della strada per Javor oppure dietro alla caserma del comando di Ravbar.

3) IL PRECIPIZIO A ZAGORI (territorio italiano). Dopo la guerra, in verità nella seconda metà di maggio, si erano notificati alle autorità a Logatec circa 60 ragazzi. Erano della parrocchia di Rovte e Sentjost. Ii avevano finito le loro vite macellati nelle caverne del bosco. 

3) IL SEPOLCRO NEL PRECIPIZIO SOTTO IL MONTE KLES VICINO A| POZARJE KOCE (territorio italiano). Quante sono le vittime che riposano in quell'abisso, non lo si è mai venuto a sapere. Secondo la narrazione di Brusa di Hrusice circa cento.

LE TOMBE COLLETTIVE SCOPERTE FINO ADESSO NEI DINTORNI DI TOLMIN (L'ITALIANO TOLMINO) TOMBE COLLETTIVE, CHE ERANO PRESENTI GIÀ PRIMA DELLA FINE DELLA GUERRA (CIOÈ FINO AL MESE DI MAGGIO DEL 1945):

1. La sepoltura nel bosco vicino al villaggio di Cadrag. Là i partigiani avevano costituito alcune specie di tribunali partigiani definiti rapidi e li avevano costituiti con delle persone primitive, ed analfabete. Nella casa all'estremo limite del villaggio (presso Krizarje) avevano portato delle persone accusate, erano state velocemente interrogate, portate nel bosco più vicino e fucilate. Non c'è lì nessuna naturale foiba carsica, e per questo li avevano seppelliti in terra. A causa del terreno sassoso molto superficialmente questi cadaveri furono scoperti dagli animali selvatici. A lungo gli abitanti avevano raccolto le ossa per il bosco e le seppellivano in un modo più umano. Nella maggioranza dei casi erano della vittime innocenti, solamente per qualche sospetto oppure erano stati colpiti per pura e sola personale resa dei conti. 

2. Il sepolcro nella foiba carsica nei dintorni del villaggio di Gorenja Trebusa. (l'italiana Trebusa Superiore) A Gorenja Trebusa vi era stata la sede del IX Korpus (e/o trattoria degli Skok). Nel 1944 -1945 i partigiani avevano pressoché giornalmente trasportato delle persone, ed anche intere famiglie con bambini… le vittime venivano fatte procedere a piedi per ulteriori 2 chilometri, là trucidate e poi gettate nella profonda foiba carsica, che i contadini del luogo conoscono bene.Si sapeva anche, che le vittime erano state per la maggioranza delle vallate di Vipava (l'italiana Vipacco) e di Gorizia. 

3. Sepolcri lungo il ruscello sopra il villaggio di Gabrje.In questa località sono state liquidate moltissime persone locali di Tolmin (l'italiana Tolmino) e dei suoi dintorni. Trucidavano persone del tutto innocenti, bastava essere parenti di qualcuno che era stato uno dei domobranzi, o che fosse stato un tempo un impiegato italiano oppure avesse avuto qualche altro incarico pubblico. All'inizio avevano fatto credere, che regolamentavano questioni pubbliche, poi si seppe che le motivazioni erano assolutamente private e frutto di un soverchio rancore.

SEPOLTURE COLLETTIVE, AVVENUTE NEL DOPOGUERRA (1945-1946):

1) TRINCEE E FERITOIE SUL MONTE DEL CASTELLO DI TOLMIN (L'ITALIANA TOLIMO). I partigiani avevano occupato la caserma a Tolmino, che era stata accuratamente recintata già da quando era stata costruita. Oltre alla caserma così recintata poi si erano ancora, a parte, potuto recintare altri due grandi fabbricati a piano rialzato, nei quali avevano condotto i civili, in molti casi intere famiglie con mogli e bambini e donne singole.Le fucilazioni venivano eseguite lungo lo scavo delle trincee sul materiale di riporto e le vittime successivamente sotterrate.

2) FOSSA COMUNE DEI DOMOBRANCI ITALIANI DI LINGUA SLOVENA DI TOLMIN, (l'ITALIANA TOLIMO) sulla strada Salkan-Grgar sotto Sveto Coro (le italiane Salcano-Gargaro sotto il Monte Santo). Alla liberazione nel maggio 1945 i domobranzi italiani di lingua slovena di Tolmino dalle proprie postazioni di Kobarid e Tolmin (italiane Caporetto e Tolmino) in colonna si erano mossi lungo la strada verso Gorizia, perché da là si sarebbe meglio varcato il confine verso occidente, dove erano già arrivati gli alleati.Nei pressi dì Salcan (l'italiana Salcano) però i partigiani avevano preparato loro un'imboscata, li accerchiarono e li disarmarono. La maggioranza era composta da persone molto giovani di Tolmino, che erano stati mobilitati poco prima. Li deportarono lungo la strada verso Grgar (l'italiana Gargaro) e in un posto a circa metà strada vennero fucilati e li gettarono nella profonda foiba carsica, dove riposano ancora oggi.

3) MOLTI GRANDI SEPOLCRI poi sono dispersi dappertutto lungo il territorio di Tolmino. Sorti spontaneamente sul luogo dove avveniva il crimine... Gli italiani oggi cercano lungo il territorio di Tolmino la sepoltura di 67 militari italiani (bersaglieri), che avevano fino alla liberazione collaborato con i tedeschi. Si sa che furono portati nella caserma di Tolmino, e che da qui, di nascosto, erano spariti.

Va precisato che Franc Perme considera nelle ultime pagine del suo libro che "La Slovenia è ultra satura d’enormi cimiteri nascosti di persone assassinate... Le loro testimonianze indicano che il numero dei massacrati potrebbe certamente essere anche superiore ai 550 mila."

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