GIOVANNI ZANOTTI Tanzlingher
Nasce a Zara nel 1651, da padre tedesco e madre dalmata. Religioso, ricopre l’ufficio di canonico. Lessicografo e traduttore, traduce Virgilio in ciacavo e lascia le opere Vocabolario di tre lingue, italiano, illirico-latino, con l’aggiunta di termini militari, e cronaca ecclesiastica della diocesi di Zara. Entrambe le opere sono custodite nella Biblioteca del Seminario di Zara e sono rimaste tuttora inedite in versione cartacea.
Opere
Exorcismarivm in duos libros dispositum: qvorvm annvale altervm, altervm sanctvarivm dicimvs conivrationvm: Qvibvs pro totivs anni feriis, apposita materia ad Dei hostes a corporibvs pellendos, exorcistae non deest. Auctore P.D. Hilario Nicvesa ex Theatinorum regularibus, Venetiis, Apvd Ivntas, 1639.
Eneide Virgilia kgniga drugga nouo u slouynski yexik istomacena i u piesmah sloxena po ivannv Zanottv, Venezia, 1688.
U prvu nedilju Prišašća Gospodnja evandelje po Luci, gl. XXI. u dacki složeno po, a sada nanovo po Ivanu Zanotti ili Tanzlingeru u slovinski jezik istoma ceno, Venezia, 1690.
GIROLAMO ZARO
Nobile e conte di Arbe. Per i suoi meriti militari acquisiti in qualità di sopracomito della Galera Arbesana ed in riconoscimento dell’impegno profuso anche impegnando il proprio patrimonio nella Guerra di Candia, nella quale perde quattro figli, viene nominato dal doge Silvestro Valier Cavaliere di San Marco con delibera del Senato della Serenissima repubblica di Venezia del 29 aprile 1700 e seguente motivazione: “Nell’inseguimento di galere corsare riesce a catturare due navi dulcignotte insieme ad una fusta montata dal corsaro rinnegato Sanovich, che fa prigioniero”. riceve con il titolo anche una collana d’oro del valore di trecento ducati.
DOMENICO ZAVOREO
Nasce a Sebenico intorno al 1540. La famiglia Zavoreo, imparentata con varie famiglie illustri di Dalmazia, è una delle più importanti del ‘500 sebenicense. Il padre, Giovan Battista, è notaio di Sebenico, la madre Polissena discende dalla celebre famiglia traurina De’ Vitturi e la nonna materna dalla famiglia De' Stafileo. Domenico sposa Chiara De' Veranzio, sorella di Fausto, scienziato ed inventore. La nonna paterna di Chiara e Fausto De' Veranzio, Marietta De' Statileo è discendente della famiglia imparentata con quella di Giovanni Lucio, insigne storico traurino. Questi legami di parentela indicano l’alto livello che la famiglia occupa nella vita culturale, umanistica ed amministrativa. Le notizie della sua vita sono scarse. Sappiamo che svolge a Sebenico vari uffici pubblici e comunali e che esercita l’incarico di esaminatore e giudice della Curia maggiore di Sebenico (honorabilis iudex curiae maioris et examinator). La tradizione vuole che sia stato rappresentante del ceto nobiliare cittadino nostalgico dei privilegi concessi dai re d’Ungheria ed in contrasto con la nascente classe mercantile filo-veneziana. L’imperatore Rodolfo II d’Asburgo lo iscrive nella nobiltà ungherese quale riconoscimento dei numerosi servizi pubblici resi alla Corona. Studia le fonti storiche della Dalmazia e scrive una storia dalmata in lingua latina divisa in dieci volumi. Nel 1598 sei di questi libri vengono trafugati da un falso studioso inglese, tale Roberto Bonaventura, che era riuscito a conquistare la sua fiducia. Per evitare che altri si approprino del suo lavoro, incoraggiato dell’arcivescovo di Sebenico Tommaso Iuricevich riscrive l’intera opera ora in otto libri, che intitola De rebus dalmaticis e la dedica al cognato, Fausto De' Veranzio. dopo 200 anni, Alberto Papali di Spalato traduce il suo manoscritto latino in lingua italiana e lo intitola Istoria dalmatina di Domenico Zavoreo, nobile di Sebenico, 1603. I due scritti più importanti del Zavoreo, la Storia della Dalmazia e la Storia di Sebenico, trascritta nel '700, sono tuttora inediti. Muore a Sebenico il 5 ottobre del 1608 e precede di più mezzo secolo la storia di Giovanni Lucio.
FRANCESCO ZAVOREO
Nasce a Sebenico e vive a cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo. È geografo e cartografo, pubblica Carta topografica della Dalmazia di Melchiori e Zavoreo edita a Venezia nel 1787 e scrive Memoria statistica della Dalmazia, Venezia, 1821.
NICOLO' ZECH MISSEVICH
È eletto Guardian Grande della Scuola dalmata dei Santi Giorgio e Trifone di Venezia nel 1812.
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