mercoledì 8 novembre 2023

Personalità: Zanella, Zanghi, Zaninovich, Zannovich

ANTONIO ZANELLA

Nasce a Zara il 9 luglio 1913. Esule a Mantova, si dedica alla pittura ed alla fotografia artistica. Muore a Lodi nel 1976.


NEREO ZANGHI

Nasce a Zara nel 1913. Nel 1944, assieme al fiumano Adriano Host costituisce il primo Comitato profughi dall’Istria e dalla Dalmazia sorto nell’Italia allora ancora sotto il controllo delle truppe anglo-americane e, nel 1945, l’Unione comitati profughi. Collabora alle riviste “Zara” e “Arena di Pola” ed affronta la problematica della difesa dell’identità nazionale, storica e culturale delle genti dell’esodo. Muore nel 1988.


GIORGIO ZANINOVICH

Nasce a Spalato il 17 aprile del 1876, studia alla Scuola Industriale Superiore di Trieste e diventa “costruttore” del Governo marittimo triestino. Tra il 1895 ed il 1897 lavora a Ragusa, poi nuovamente a Trieste dove si perfeziona con l’architetto Enrico Nordio e con l’ingegnere Luigi Mazzorana. Nel 1898 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Vienna e progetta vari ponti (sullo Swarza a Payerbach, l’Hohebrücke sul Graben a Vienna ed uno a Varsavia). Nel 1901 vince il concorso per un progetto per l’Educandato Superiore Femminile a Zara e nel 1902 si laurea in architettura con un progetto per un casinò a Lesina. Si trasferisce a Trieste dove realizza vari progetti per case e ville. Nel 1915 è arruolato, come suddito austriaco, nell’esercito imperiale è inviato a Pola, Vienna, Mostar e Sarajevo. Presta servizio nell’imperial-regia aeronautica. Tra il 1918 ed il 1930 è attivo a Trieste, lavora nell’ambito di restauri e perizie

e brevetta un nuovo metodo di costruzione, senza ottenere il successo desiderato. Emigra quindi a Buenos Aires, da dove torna

varie volte a Trieste, città nella quale muore il 6 novembre del 1946.


STEFANO ZANNOVICH

Nasce a Pastrovicchio nelle vicinanze di Budua, nella Dalmazia montenegrina il 18 febbraio del 1751. È fratello di Stefano, Annibale e Marco, tutti e tre attivi presso le varie corti europee. I fratelli spesso vengono confusi l’uno con l’altro a causa dei loro nomi che spesso cambiano. Nella sua vita breve e burrascosa lascia una serie di componimenti letterari, quali poesie, novelle e discorsi politici e filosofici in lingua italiana e francese, tradotti in russo, tedesco e svedese. Compie gli studi a Venezia e si laurea a Padova, ma ben presto entra in contrasto con le leggi del tempo poste a salvaguardia della morale pubblica. Acquisisce una vasta cultura grazie ai frequenti viaggi in Italia, Francia, Germania, Olanda, Ungheria ed Austria e grazie alle amicizie strette con intellettuali di spicco quali Voltaire, D’Alambert, Rousseau, Casanova e diversi principi e re europei. Muore suicida nel carcere di Amsterdam il 5

maggio 1786, a soli 35 anni. Insieme ai fratelli Stefano e Annibale è ricordato da vari scrittori, tra i quali anche Giacomo Casanova che lo cita nelle Memorie.

Opere

La Didone: scena drammatica, Rotterdam, 1772.

L’anima: Poema filosofico, s. l., s. n., s. a..

Opere diverse, Parigi, Fr. Amb. didot, 1773.

Lettera a M. D’Alembert, s. l., s. n., s. a..

Il solitario al real parco di Versaglies: canzone, Parigi, Fr. Ambr. didot, 1773.

Pigmalione [Rousseau]; opera del conte Stefano Zannowich, Dalmatico, s.a..

Riflessioni filosofiche-morali, Parigi, Fr. Ambr. Didot, 1773.

Tuerkische Briefe des Prinzen v. Montenegro, Berlin, Arnold Wever, 1777.

La poesie et la philosophie d’un Turc: a 81 queues, a 3 plumes de heron, a 2 aigrettes et a 1 collier d’emeraudes, A Albanopolis, aux depens de l’Auteur, le tout se vend au profit des Pauvres, 1779. L’horoscope politique de la Pologne: ou se trouve le portrait caracteristique du Prince hereditaire de Prusse etc., Cinquieme edition, corigee, augmentee, revue & analisee par un ex. ministre d’etat, A Cetigne sur les bords du lac de Scutari, s. n., 1779.

L’orang-outang d’Europe ou le Polonois tel qu’il est : ouvrage methodique qui a remporte un prix d’histoire naturelle en 1779, s. l., s. n., s. a..

Le grand castriotto d’Albanie. Histoire, Paris, s. N., 1779.

La poesie et la philosophie d’un Turc: a 81 queues, a 3 plumes de heron, a 2 aigrettes et a 1 collier d’emeraudes, Nouvelle edition, ornee du Portrait de l’auteur & augmentee de quatre odes pythiques, d’une epitre du Prince de Prusse au prince Castriotto d’Albanie sur le danger d’aimer les Femmes & de deux Lettres originales du meme Prince, Amsterdam, s. n., 1779.

Epitres pathetiques adresses a Frederic Guillaume, prince-royal de Prusse le bienaime, Nouvelle edition revue, corrigee & augmentee de l’Epitre a la mort; avec plufieurs traductios nouvelles qui n’ont point encore parues; & une lettre du Prince de Prusse sur les femmes, Londres, Will. Adamson, 1780.

Pensees de steepan-Annibale, vieux-berger d’Albanie etc.: epilogue a Frederic-Giullaume, Prince de Prusse, le sage, le Magnifique, le Waillant le bien-aime: ecrites au milieu de la nuit dans le solitaire gouvernement de la Ville d’Ath, dans le hainaut-Austrichien, A Calcute, 1784.

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