Nato nel 1825 a Signo, in Dalmazia. È stato un politico italiano. Frequentò il ginnasio superiore di Zara. Si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Vienna nel 1847. Dapprima Procuratore a Spalato e Ragusa. Presidente del Tribunale Provinciale di Zara. Di sentimenti autonomisti pro-italiani, aderì al Partito Autonomista. Eletto più volte alla Dieta della Dalmazia. Eletto deputato al Parlamento di Vienna. Sostenne l'autonomia dalmata e la cultura italiana; si oppose al centralismo austriaco e all'annessione della Dalmazia alla Croazia. Nominato Consigliere della Suprema Corte di Cassazione a Vienna nel 1870. Capo di una delegazione austriaca in Egitto nel 1874. Organizzò corti e tribunali al Cairo e ad Alessandria. Presidente di sezione della Corte di Cassazione di Alessandria nel 1876. Ritornò a Vienna nel 1881. Insignito dell'Ordine della Corona Ferrea e del titolo ereditario di Barone dall'imperatore Francesco Giuseppe. Nel 1885 a Vienna fondò la Società di soccorso per studenti di nazionalità italiana e serba. Ritornò a Zara nel 1885. Sconfitto alle elezioni parlamentari del 1885. Si trasferì a Waldhof nel 1889. Morì a Waldhof, in Austria, il 5 aprile 1891.
Luigi Lapenna difese la cultura italiana in una serie di articoli intitolati La situazione, pubblicati su “Il Dalmata” nel febbraio 1885:
«Volessimo dimenticare che la conoscenza della lingua italiana apre alla nostra gioventù studiosa un vasto campo di operosità, di onore e di guadagno in paesi stranieri, i soli riguardi di materiale interesse per la nostra marina mercantile e per i nostri commerci, che favoriscono insieme la produzione agricola, avrebbero dovuto e dovrebbero trattenere gli attuali dittatori croati dall'opera vandalica che stanno eseguendo. La lingua italiana è per la Dalmazia un tesoro inestimabile... è un tesoro che possediamo e ch'è crimine di lesa carità patria far disparire dal patrimonio della nostra terra natale.»
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.