MATTEO BOTTERI
Nasce sull’isola di Lesina nell’omonima città il 7 settembre 1808. Infaticabile naturalista, esplora la flora e la fauna delle numerose isole dell’arcipelago della Dalmazia centrale. Nel 1854 si trasferisce nel Messico con lo scopo di raccogliere le piante per la reale Società dell’orticultura (Royal Horticultural Society). Si stabilisce a Orizaba, dove diventa docente di lingue e storia naturale al locale Orizaba College. Il passero di Botteri (Aimophila botterii) è una specie da lui scoperta nel Messico nel 1857, chiamata così nel suo onore. Collabora con molti naturalisti del suo tempo tra i quali il celebre Roberto De’ Visiani, per la cui opera Flora dalmatica ha raccolto una notevole quantità di materiale. Il suo manoscritto di quattro cataloghi della flora e fauna è stato pubblicato in versione ridotta da Spiridone Brusina. I suoi erbarii sono parzialmente custoditi nell’Istituto botanico della Facoltà di matematica di Zagabria. Muore a Orizaba il 3 luglio 1877.
MATTEO DA SEBENICO
Nasce a Sebenico e nel 1485 è ricordato come rettore degli Artisti nell’Università di Padova.
MATTEO DI POMENO
Nasce a Traù ed è ricordato dalle cronache del tempo come un abile orafo e cesellatore, noto particolarmente tra il 1448 ed il 1477.
FRANCESCO MATTHEI
Nasce ed opera a Ragusa nel XVI secolo dove lascia significativi quadri.
CAROLINA MATTIAZZI
Con il gruppo di Sebenico espone in città nel gennaio 1919 un manifesto per Spalato italiana, ritenendo ancora che i Patti di Londra sarebbero stati onorati e che Sebenico fosse pacificamente italiana.
GIOVANNI MAVER
Nasce a Curzola nel 1891 da padre italiano e da madre tedesca. Studia nelle locali scuole croate e si laurea in filologia romanza a Vienna, dove ha per maestro il celebre Meyer-Lübke. Già a 23 anni ottiene il dottorato accademico sub auspiciis imperatoris. dopo la Prima guerra mondiale si stabilisce a Padova dove insegna inizialmente la lingua tedesca e poi la serbo-croata. Approfondisce inoltre la lingua e la letteratura polacca e si occupa di quella ceca, slovacca e russa. Insegna nelle Università di Padova e di roma ed ottiene la prima cattedra italiana di Letteratura polacca, diventando in breve tempo la massima autorità della slavistica all’Università di Roma, nella quale svolge anche la funzione di rettore. Collabora con l’Enciclopedia italiana alla stesura degli articoli sulla letteratura polacca, risultati i più esaustivi nel mondo letterario di allora. Nel 1925 fonda la rivista “ricerche slavistiche”. Scrive numerosi articoli sull’influsso culturale italiano e sulla presenza di vocaboli italiani nelle lingue e nei dialetti dell’Istria e della Dalmazia. Muore a Roma nel 1970.
Opere
Parole serbocroate o slovene d’origine italiana (dalmatica), 1923.
Intorno a due parole serbocroate della Dalmazia, 1924.
Intorno alla penetrazione del lessico italiano nel serbo-croato della Dalmazia e dei territori vicini: criteri metodologici, 1924-25.
Dal Tirreno all’Adriatico: considerazioni intorno ad alcuni termini marinareschi, 1959.
Leopardi e Villicky, 1929.
Leopardi presso i croati ed i serbi, 1929.
La letteratura croata in rapporto alla letteratura italiana, Ivo Vojnovic, Roma, 1924.
Le letterature slave nei secoli 19. e 20., tre lezioni tenute alla scuola superiore libera di studi sociali di Brescia, Padova, Tip. Seminario, 1925.
La letteratura croata in rapporto alla letteratura italiana, Roma, Reale Accademia d’Italia, 1942.
Canti popolari delle colonie slavo-molisane (con Alberto M. cirese e Milko Maticetov), Rieti, s.n., 1957.
Letteratura serbocroata, Milano, 1960.
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