Stemma dei Conti Rota di Momiano, ancora nella sua sede originale. |
Dal 1548 alla metà del XIX secolo, Momiano, il suo Castello e il suo territorio erano in proprietà feudale dei conti Rota, originari del Bergamasco. Nella sua gestione si susseguirono 11 generazioni, che diedero un contributo allo sviluppo sociale e culturale dell’area.
Sottolineati alcuni tratti salienti della loro presenza a Momiano e in Istria nel corso di tre secoli, che si conclusero con la cessazione degli oneri feudali. Da ricordare che il Castello Rota a Momiano venne menzionato già nel 1035 in un atto di donazione dell’imperatore tedesco. Durante i secoli la costruzione venne modificata e ampliata, sino a diventare uno dei castelli nobiliari più importanti e ricchi del territorio. Nella prima metà del XIX secolo, la famiglia dei conti Rota lasciò il castello, ormai in stato di degrado. Abbandonato alle intemperie e alla devastazione, anche se in gran parte crollato, ancora oggi si erge fieramente su un plateau roccioso alto 10 metri.
Ben definite anche le origini del ramo di Simone Rota, ipoteticamente longobarde (Rotari). Originario da Pianca, frazione di S. Giovanni Bianco in provincia di Bergamo, i suoi rami familiari furono di Milano, Bergamo, Asti, Brescia, Cremona, Venezia, Napoli, Friuli, Francia ed erano cavalieri, conti, capitani, magistrati. Orsino, padre di Simone, era stato nominato conte da Federico III. Morto nel 1570, dispose nel suo lascito testamentario ai momianesi la tassa su case, orti e postisie annuali.
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