venerdì 17 novembre 2023

Castua: il borgo istriano alle spalle di Fiume


Il nome deriva probabilmente dalla parola latina "Castrum", e da lì sarebbe derivato anche il nome geografico croato (quindi il toponimo croato non è affatto l'originale). Nel Basso Medioevo, i conti di Duino (TS) ressero anche il capitanato di Castua, mentre successivamente il paese ricadde sotto influenza austriaca.

Castua non fu annessa all'Italia insieme a Fiume negli anni Venti (In realtà, Castua era stata occupata nel 1918 dall'Italia - così come Veglia - con tanto di uffici postali italiani, fino al 1921...), perché oltre agli interessi stranieri contro l'eventuale assoluto dominio del Mare Adriatico che portarono al tradimento da parte degli alleati, la componente etnica era notevolmente cambiata a seguito delle persecuzioni asburgiche (dunque ben prima dell'esodo del 1919 o di quello post-seconda guerra mondiale).

In passato, gli italiani costituivano probabilmente un terzo degli abitanti del territorio comunale, e gli statuti comunali in vigore sino all'Ottocento erano scritti in italiano (i precedenti del 1400 furono per onestà in ciacavo, ma se furono rimpiazzati a modello di quelli italiani con lo sviluppo del paese in cittadina di certo gli statuti italiani non potevano essere disprezzati), lingua piuttosto utilizzata e conosciuta nell'area. Fu annessa all'Italia tra il 1941 e il 1943.

Ribadiamo inoltre che:

a) le popolazioni croate sono comunque un popolo colonizzatore, a dispetto della componente italiana che è millenaria in quanto, in genere, erede delle popolazioni dalmatiche latinizzate e linguisticamente poste sempre più a stretto contatto con l'Italia. Spesso gli slavi venivano volutamente importati per coltivare le terre e sopperire alle epidemie che decimavano la popolazione;

b) i croati in genere si italianizzavano di cultura e di lingua nelle città di dimensioni medio-grandi, mentre nelle città di dimensioni più ristrette mantenevano la loro lingua, pur afferendo alle città italiane ed essendo immersi nella cultura italiana (cfr slavi del Natisone). Castua era una città di cultura, forma e architettura italiana nonostante non fosse mai stata parte della Repubblica di Venezia, proprio come Fiume (a ulteriore dimostrazione del fatto che non è stata Venezia a italianizzare la Venezia Giulia, ma si tratta di eredità culturale), e chi la ritiene croata compie di fatto un grave errore di comprensione e analisi storica;

c) i croati furono posti contro gli italiani dall'Austria, e da lì, soprattutto grazie ad operazioni di emarginazione sistematica e lavaggio del cervello, iniziarono ad identificarsi come croate anche persone che in un altro contesto e in un'altra atmosfera avrebbero probabilmente accettato il dominio italiano. 

E invece, su territorio geograficamente, architettonicamente e storicamente italiano fu possibile assistere ad obbrobri incentivati dall'Austria tra i quali il primo raduno presso Rubessi dei croati abitanti nella Venezia Giulia.

Si identificarono come croate anche persone dal cognome chiaramente di origine italiana: Stefanic o Biankini...;

d) Castua fa parte dell'area geografica italiana e fu inserita nei vari Regnum Italiae succedutisi nei secoli dopo l'Impero Romano tra Ostrogoti e Bizantini.

Degni di menzione il centro storico e la zona denominata "Pelini", la fortezza, la Loggia, la chiesa di S.Elena della Croce.

Di seguito l'elenco degli insediamenti del territorio comunale: Bernici (Brnčići), Cicovici (Ćikovići), Castua (Kastav), Monte della Trinità (Trinajstići), Rubessi (Rubeši), Spincici (Spinčići).


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