La Brazza è una delle più grandi delle isole dalmate, situata nella costa prospiciente alla città di Spalato.
Si tratta - non vi stupirà - di una terra di antiche radici italiane, tanto da far asserire a Matteo Bartoli, grande linguista originario di Albona che condusse in tal senso numerosi studi, che gli italiani erano la maggioranza dell'isola sino agli inizi dell'Ottocento, presenti soprattutto a San Pietro della Brazza, Neresi, Pucischie e Vallo (Bol).
La lunghezza dell'isola è di circa 40 chilometri ed è compresa tra le punte San Giorgio e Speo a ovest, e Capo delle Planche a est.
Con i suoi 780 metri di altezza, il monte San Vito domina questo lembo di Dalmazia, compresa la vicina isola di Smerduglia.
Brazza fu molto nota anche anticamente, in quanto servì prima ai Romani per prelevare le pietre utilizzate poi per costruire il palazzo di Diocleziano, poi ai Veneziani per la cattedrale di Sebenico e alcuni palazzi della città serenissima, infine per il Reichstag di Berlino, il Parlamento di Vienna e perfino la Casa Bianca.
Con la slavizzazione austriaca, moltissimi italiani scelsero di emigrare direttamente in America, tanto da rendere agli occhi dei più stolti ed ignoranti questa isola "una delle meno italiane".
E pensare che fu terra nobilmente italianissima!
Naturalmente non fu annessa all'Italia nel '18 a causa del tradimento degli Alleati o presunti tali, così come non fu annessa nemmeno tra il 1941 e il 1943!
Una particolare produzione artigianale, sviluppatasi recentemente grazie anche al turismo, è quella di saponi e saponette aromatiche (dalla lavanda locale alla polvere d'oro) di svariate fogge, misure e colori.
Quest'isola diede i natali a:
FRANCESCO BONACICH, economista
GIANDOMENICO CARSTULOVICH, patriota
GIOVANNI CARSTULOVICH, patriota irredentista di Neresi
ANDREA CICCARELLI, storiografo di Pucischie
SIMONE DE' CAPOGROSSO, patriota irredentista
MICHELE DE' DOMINIS, patriota irredentista di Postire
PIETRO DE' DOMINIS, storico
NICOLO' DEGL'IVELLIO, giurista e poeta di Vallo (ricordato nell'800 a Spalato per le sue arrighe e in Italia per i componimenti poetici; allegro e spiritoso, è dotato di ragguardevole polemica e adotta uno stile sintetico nei suoi discorsi. Muore di apoplessia in una passeggiata)
NICOLO' DE' MICHIELI-VITTURI, storico
LORENZO FERTILIO, patriota irredentista
GIOVANNI GOSPODNETICH, patriota irredentista di Postire
GREGORIO DI PIETRO, intagliatore
NICOLA LASANEO, scultore
NICOLO' PAVISICH, patriota irredentista di Neresi
BERNARDINO PRODI, poeta
NICOLO' SABBIONCELLO, parroco e patriota irredentista
ANTONIO TOMMASEO DE' PONZETTA, patriota irredentista morto in guerra per l'Italia nel 1917.
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