Una testimonianza, inoltre, del fatto che l'Italia, da molti, fosse concepita come nazione anche divisa e secoli prima del 1861.
- 1550: Il Muzio, nelle sue « Battaglie per difesa della italica lingua », - dichiara: «Io sono italiano perché sono nato a Capodistria ».
- 1650: II Capitolo di Passau respinge la domanda d'ammissione presentata da Germanico della Torre, affermando che egli, come goriziano, è di nazione italiana.
- 526: Cassiodoro, in una lettera ai provinciali, scrive che l'Istria "Italiae ornat imperium";
- 972: Ottone I definisce l'Istria "provincia d'Italia";
- 1463 e 1516: Postumia è definita "la chiave d'Italia";
- 1572: il Muzio, in una lettera al duca d'Urbino, indica che nessuno scrittore ha mai escluso l'Istria nel descivere l'Italia.
- 1598: il governatore di Graz, Stobeo, designa Tolmino, l'Istria e Fiume come province italiane;
- 1616: gli austriaci riconoscono di avere in possesso territori italiani;
- 1631: nella "Germaniae nova et accurata descriptio" si includono nell'Italia il Monte Nevoso e Circonio (interpretazione con Longatico confermata nel 1842);
- 1649: il Briet, francese, sostiene che l'Istria e il Carso siano territori italiani;
- 1681: Schoensleder annota come italiana l'Istria;
- 1775: l'Istria è nuovamente considerata parte d'Italia;
- 1797: a Padova si ritiene fatale la perdita dell'Istria, da sempre ritenuta "regione italiana".
- 1846: il tedesco Raumer, dopo aver visitato Trieste: "mi sia permesso di congiungere la città all'Italia";
- 1848: l'istriano Facchinetti, sull'"Osservatore triestino", scrive che "Trieste e l'Italia sono una sola patria";
- 1848: il deputato di Trieste al Parlamento austriaco si definisce "deputato d'Italia";
- 1848: la Gazzetta di Trieste spiega che i triestini sono "di memorie, amori più santi, gioie, lutti e anima italiani"
- 1849: In un proclama istriano parla la provincia: "La mia lingua civile è italiana, la geografia mi unisce a quel paese che gli statistici chiamano Italia";
- 1866: La "Perseveranza" scrive che l'Italia vuole tutte le province che le furono rapite, dal Brennero al Carnaro.
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