Pochi di voi sanno che il bellissimo borgo di Visinada, situato sulla antica via Flavia che congiungeva Tergeste a Pietas Iulia, una volta abbandonato in massa dagli Italiani (se ne andò il 95% dei suoi abitanti) venne deturpato e semidistrutto per diventare nel 1969 un set cinematografico per la Metro-Goldwyn-Mayer, appositamente creato per girare il film “I guerrieri” (“Kelly’s Heroes”, il titolo originale), con protagonista il celebre attore Clint Eastwood.
Per l’occasione furono distrutte 21 case storiche, la metà delle quali incendiate e rase al suolo, e deturpate le facciate di tutti gli edifici della piazza principale e dei vicoli più importanti dell’antico, ameno borgo.
D’altronde si sa che Tito era un appassionato di cinema, ed aveva già autorizzato scempi di ogni tipo invocando registi ed attori a servirsi del paese per girare film di guerra sulla resistenza: dal “domacio” “La valle della pace” (1956) a “La battaglia della Neretva” (con Yul Brynner, del 1969) e fino a “La quinta offensiva” (con Richard Burton che impersonava il Maresciallo infoibatore, del 1973) si contano oltre venti lungometraggi sull’epopea sanguinaria dei partigiani slavo comunisti.
Tornando al film girato a Visinada, il periodico più amato dagli Esuli, “L’Arena di Pola”, aveva denunciato il fatto creando scalpore tra tutti gli istriani, non certo lo sdegno tra i politici, men che meno quello del presidente Saragat, che nell’ottobre dello stesso anno conferì al dittatore slavo la massima onorificenza italiana.
E poi: al popolare Clint Eastwood qualcuno avrà raccontato il vero destino di chi ci abitava, perseguitato e cacciato perché italiano?
Certo che gli slavi ne hanno combinate di tutti i colori - prima della guerra, durante la guerra e dopo la guerra! - e saremmo sempre e solo noi Italiani a dover chiedere scusa…
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