lunedì 23 ottobre 2023

IL CARATTERE ITALIANO DI ALBONA

Gli stereotipi sul carattere italiano dell'Istria, protetto all'interno delle mura cittadine e poi dalla presenza veneziana, erano amplificati anche da poesie, canzoni popolari ed inni delle associazioni. 

Albona era stata una città sotto il controllo veneziano ed era rimasta una città a fortissima maggioranza italiana. Tuttavia, trovandosi sulla fascia costiera orientale, era circondata da una campagna compattamente slava. Era perciò una vedetta nazionale, tra passato e presente:


Lassè pur che i canti e gridi 

e che i fazzi pur malanni 

nella patria dei Luciani 

no se parla che italian 

(...) 

Prima Roma, po' San Marco 

su sta terra ga regnà 

xelo pur sotto la losa 

su le lapide stampà 

E da allora sempre semo 

la Vedetta sora el mar 

e se sà che no cambiemo 

mai la lingua de parlar.


L'associazione tra passato e presente era qui esplicita attraverso il nome dei Luciani, riferimento chiaro a Tommaso Luciani, che abbandonò l'Istria per sostenere la causa irredentista in Italia. Il passato di vedetta e la lotta per l'italianità si fondevano anche nella Notte di San Sebastiano, composta in occasione dei trecento anni dall'assalto fallito degli uscocchi ad Albona, in cui ritornello richiama anche Trieste (moderna protettrice dell'italianità ma, in teoria contradditoriamente, antico cuneo asburgico nei possedimenti marittimi di Venezia):


Evviva San Giusto, San Serzi, San Bastian 

Evviva San Marco, al santo venezian 

Barbari ladroni 

Rubarne pretendeva 

la nostra libertà 

Al valoroso Tita 

al bravo capitan 

el merito ghe speta 

e a Priamo el pio van 

se Albona xe scampada 

da quel colpo del man 

se i albonesi 

i xe sangue italian.

La bella Albona!


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