martedì 31 ottobre 2023

Carolina la Fiumana, salvatrice di Fiume

Durante le guerre napoleoniche, quando la città, sotto dominazione francese, temette di essere distrutta dalla flotta britannica presentatasi al largo del porto fiumano il 3 luglio 1813. In un primo momento la gente di Fiume non ebbe alcun cattivo presentimento; anzi, si mise con curiosità ad osservare i velieri che si avvicinavano alla costa. Quando, però, tuonò la prima salva di cannoni, quel pugno di soldati messi a difesa della città rimase presto senza parole, e ben Seicento soldati di Sua Maestà Britannica furono sbarcati per prendere possesso della città. Mentre la gente, vinta dal panico, scappava verso tutte le direzioni, imitata dalle sparute truppe rimaste, gli assalitori poterono appiccare indisturbati il fuoco alle navi ormeggiate nell’allora porto della Fiumara. Ma all’improvviso, tra il fumo e le fiamme che lambivano gli scafi delle navi, apparve la figura di Carolina Bellinich, allora ventiduenne.


Secondo alcuni documenti storici, la donna sarebbe stata la figlia di un capitano di marina e mercante fiumano, nonché viceconsole britannico per il Litorale ungherese dal 1797 al 1806, succeduto in quella stessa carica da suo figlio Ignazio. V’è motivo di credere che Carolina, nella trattativa con i Britannici per salvare Fiume, avesse utilizzato proprio questi suoi legami diplomatici. Tanta fu l’ammirazione suscitata nei suoi concittadini da quel gesto eroico, che l’amministrazione municipale, nel 1829, decise di consegnarle un’onorificenza. Oggi il molo centrale del porto cittadino porta il suo nome mentre, in ricordo della sua eroica missione, sulla facciata della cattedrale di San Vito c’è una palla di cannone con un insolito messaggio: “Questo frutto è stato inviato dall’Inghilterra con l’intenzione di cacciare i Galli dalla città”.


Carolina, film jugoslavo del 1961


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