Per essere figli dell’unica città al mondo che abbia provato la dominazione slavo-comunista ed abbia oggi la possibilità di parlarne liberamente: per averne sofferto nella carne e nello spirito la violenza, come nessuna altra città d’Italia; per avere esperimentato l’odio antitaliano che una minoranza al servizio di una potenza straniera contrabbanda sotto la bandiera comunista: noi cittadini di Gorizia sentiamo il dovere di richiamare in quest’ora torbida e tragica tutti gli Italiani, senza distinzione di parte, al patto unitario per il quale da plebe dispersa divenimmo Popolo e Nazione. Tutti i giorni, attraverso il ferro spinato che divide le nostre piazze e le nostre strade dalla Jugoslavia, giungono a Gorizia uomini per sfuggire alle torture della schiavitù; rischiano la vita e tra noi vengono a cercare l’umana libertà, chè, tra loro, non vi ha libertà alcuna: né di pensiero, né di parola, né di stampa, né di sciopero, né di riunione. Fratelli Italiani, lavoratori di tutte le categorie, non è contro un qualche partito che noi vogliamo mettervi in guardia; i partiti sono quello che sono e si possono accettare o discutere come si vuole, ma contro il pericolo imminente di una dominazione che non ha confronto con quella asburgica da cui pur con tanta lotta i nostri padri ci hanno liberati. Il nuovo imperialismo slavo anela alla conquista di tutta l’Europa. La Russia non si serve della sua forza per espandere il comunismo, ma si serve del comunismo per i propri scopi di conquista e di dominazione. Noi abbiamo visto nostri fratelli e amici, autentici lavoratori, che avevano combattuto con gli slavi per la libertà, sparire nella maniera più tragica solamente perché erano Italiani, anche se comunisti. Abbiamo visto durante la triste occupazione straniera del maggio-giugno 1945, perseguitare, incarcerare, seviziare, trucidare i Goriziani che non volevano rinnegare la Patria, abbiamo assistito impotenti al saccheggio delle nostre case; un bando di chiamata alle armi comprendente gli uomini dai 18 ai 50 anni fu emanato, a guerra finita, dal Comando militare jugoslavo non appena la Città fu occupata.
In difesa dell'italianità dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia
martedì 31 ottobre 2023
Appello di Gorizia agli italiani
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