Alla Dalmazia, la "Provincia primogenita" e "primo teatro di gloria" perché entrata nel dominio veneziano agli inizi delle fortune storiche di Venezia - la Repubblica dimostrò sempre un estremo interesse: solo grazie al suo possesso infatti la Serenissima poteva pretendere di chiamare "Golfo" e considerare "suo" il Mare Adriatico e esercitarvi quella giurisdizione che mai volle cedere, nemmeno nel corso delle guerre coi Turchi; accollandosi perciò nel contempo l'onere di tenere sempre quel mare ripulito da predoni e malviventi. Solo la presenza veneziana sul litorale e sulle isole dalmate poteva infatti assicurare i traffici col Levante suddito e coi mari più lontani; concetto che in un rapporto al Senato ai tempi della guerra di Candia, nel 1673, Giorgio Morosini cosi riassumeva: "La Dalmazia puossi con ragione chiamare antemurale di questa Serenissima Dominante et unico sostegno dell'assoluta padronanza del Golfo". Proprio la padronanza del Golfo, dopo la perdita da parte di Venezia dei possessi mediterranei più lontani, diventerà anche il fattore della creazione di quella unità non solo geografica e politica, ma anche storica, nella quale ancor oggi si può configurare la Dalmazia... Dopo la metà del Settecento Marco Foscarini, il futuro Doge, riassumeva cosi al Senato le benemerenze della Dalmazia: "Ela xe la Provincia primogenita delle Vostre Eccellenze, giacché la numera otto secoli de sudditanza al dominio veneto; e mentre le perdite successive de Cipro, de Candia e della Morea ne ga funestado tre secoli, ela sola s'é vista dilatar i propri confini... L'onor primo delle battaglie marittime, delle conquiste e delle vigorose resistenze xe toccà sempre alle invitte sue genti... I nostri veci gera soliti a governar la Dalmazia con politiche viste, chiamandola propugnacolo della città nostra. Antonio Priuli ghe dà nome de Regno: sapiente senator, che sapeva benissimo come i Stati no i se misura ma i se pesa..."
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