Rijeka celebra ogni anno la Giornata della liberazione, avvenuta il 3 maggio del 1945, quando le forze partigiane riuscirono dopo giorni a entrare in città.
Dal 4 maggio 1945 al settembre 1945 furono liquidati in vari modi e senza processo oltre 580 fiumani (circa 45 donne). Da quel periodo in poi, iniziò sotto varie forme il grande Esodo da Fiume che coinvolse 38.000 fiumani.
Molti di quelli che sono rimasti lo hanno fatto perché si sono viste rifiutate le opzioni.
Questa parte della popolazione fiumana subì l’onta dell’occupazione con rassegnata fierezza, perché poco potevano contro l’odio e la barbarie delle orde comuniste di Tito. Ma nonostante tutto ci fu anche chi in qualche modo cercò di ribellarsi, sfidando la proterva oppressione degli occupanti. Tra tutti spicca la figura di un giovane diciottenne, Giuseppe Librio, che sacrificò la sua giovane vita in un atto d’amore per la Patria ormai perduta.
Fu così che, il 16 ottobre del 1945, per testimoniare il dolore dei cittadini italiani per l’occupazione, il giovane fiumano decise di ammainare l’odiata bandiera slava che sventolava da un pennone di Piazza Dante. Ma il gesto gli costò la vita: scoperto dalle milizie titine fu colpito da diversi colpi e gettato, ancora agonizzante, tra le rovine del molo di Stocco dove venne ritrovato il giorno successivo.
Un sacrificio per la patria, un gesto d’amore che rimane a imperituro memento per chi ancora crede nella patria.
Brilla su Fiume la stella vermiglia
Insegna straniera sul suolo d’Italia
Milizie titine presidiano il porto
“Fiumano, su, fuggi, o ti imbarchi o sei morto”
L’odio covato da barbare genti
Or si scatena conto gli innocenti
Su piazza arrossata dal sangue italiano
La slava bandiera è un orrore inumano.
Sopportasti per mesi in silenzio il dolore
Finché non udisti il richiamo d’Onore
Quel giorno la rabbia ti spinse all’azione
E l’amor ti donò la determinazione
“Quel simbolo infame qui non resterà,
Tornerà il Tricolore domani in città”
E mentre in piazza calava la sera
Dall’asta strappasti l’odiata bandiera
Ribelle per fede, italiano nel cuore
Il tuo sacrificio fu un atto d’amore
Giuseppe il tuo gesto non è stato vano
A noi hai insegnato cos’è un Italiano
Il sole d’Ottobre si alza sul molo
Un raggio trafigge il tuo corpo là solo
Pallottole rosse ti han massacrato
La brezza ti bacia il volto sfigurato
All’Onor della Patria hai donato la vita
E la tua giovinezza è per sempre smarrita
Ma il tuo spirito vive immortale per noi
Ora è nei Campi Elisi insieme agli Eroi.
Ribelle per fede, italiano nel cuore
Il tuo sacrificio fu un atto d’amore
Giuseppe il tuo gesto non è stato vano
A noi hai insegnato cos’è un Italiano.
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