Poche notizie abbiamo sulla Famiglia Milliava, che non compare neanche nel censimento curato dall'Unione degli Istriani al momento dell'occupazione jugoslava del 1945. Forse questo è dovuto alla modifica del cognome in "Miglia", di cui è attestata la presenza di 13 famiglie in paese, come suggerito da Carola Miglia che nell'Arena di Pola del 28 novembre 1998 scrive: "Adesso sono Miglia ma il mio vero cognome era Milliava. Sono legata all'Istria perché e stata la terra di mio padre. L'ho conosciuta e nella mia memoria rimarrà sempre come in un quadro immagine di Orsera. Lo scorcio del mare, il colore di quella terra, il cancello dell'orto del nonno, Ia porta della casa con la maniglia che sembrava avesse ancora l'impronta della sua mano. il nonno era falegname, la nonna mandava avanti anche un emporio, quei negozi che vendevano dalla farina all'amo. In qualche modo voglio essere presente alla riesumazione dei ricordi per dire che, però senza nulla levare alle memorie, e consapevole del torto enorme subito e di quanta e stato usurpato, le radici sono in noi, nel nostro sangue, nella forza della famiglia! Il sangue nostro e quello che parte di quella terra!".
In realtà, sempre sull'Arena di Pola del 16 febbraio 1955, viene riportato, che: "Si uniranno in matrimonio il 19 febbraio a S. Pier d'Isonzo il profugo da Orsera Duilio Milliava con la gentile signorina Marcellina Gandini".
A queste notizie si aggiunge la tragica notizia della morte del vicebrigadiere di polizia stradale Giuseppe Miliava, nativo di Orsera, caduto in servizio per incidente stradale, nel centro di Udine, il 22 novembre 1964, durante l'inseguimento di un'auto rubata.
A Gaeta nel 1951 arriva, da sola, la signora Elena Milliava, figlia di Giuseppe e di Angela Spada, vedova, nata ad Orsera il 18 agosto 1891, ed unitasi in matrimonio il 12 gennaio 1929. Nella cittadina tirrenica viene alloggiata presso la caserma di via Guastaferri 45, dove rimane sino al 17 maggio 1954, quando si trasferisce a Torino.
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