Nevio Skull (Fiume, 23 dicembre 1903 – Fiume, 3 maggio 1945) è stato un imprenditore e politico italiano.
Dal padre Giuseppe ereditò la proprietà della "Fonderia e Fabbrica macchine Matteo Skull", fondata a Fiume nel 1878 e diventata in breve tempo la più importante industria privata della città, e ne assunse la direzione nel 1935. Dopo l'8 settembre 1943 fu avvicinato da emissari delle forze partigiane jugoslave, che lo sapevano vicino agli ex seguaci del Partito Autonomo Fiumano di Riccardo Zanella, i quali cercarono di convincerlo "ad accordi politici, come fecero, senza risultato, con Mario Blasich, poi trucidato nel maggio 1945", ossia ad avallare l'annessione della città alla Jugoslavia. Skull respinse tali proposte e nella notte tra il 3 e il 4 maggio 1945, successiva all'occupazione jugoslava di Fiume, venne arrestato da alcuni agenti dell'OZNA, la polizia politica di Tito e scomparve. Il suo cadavere fu ritrovato sul greto del fiume Eneo venticinque giorni dopo: presentava una ferita d'arma da fuoco alla nuca.
Alice Skull, sorella di Nevio Skull, parlò di Fiume in un'intervista al Convegno di Studi Fiumani a Roma il 4 dicembre 1982:
“La distruzione dell'Aquila avvenne il 20 gennaio 1949 per mani di chi [jugoslavi] voleva cancellare ogni segno del nostro passato di autonomia e di italianità. ... La testa dell'Aquila resta sepolta per sempre nella terra di Fiume, insieme ai Martiri dell'Idea che essa rappresentava...opposto alle sue mire annessionistiche. Inclusi in una lista di cittadini da eliminare, il dott. Mario Blasich, mio fratello Nevio Skull, Sincich e altri, furono sacrificati per primi nella funesta notte del 3 maggio 1945, primo giorno di pace, giorno di inizio, per noi fiumani, di una nuova guerra più spietata della precedente, di una dura lotta sostenuta contro lo stesso straniero”.
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