Alessandro Moissi (Trieste, 2 aprile 1879 – Vienna, 23 marzo 1935) ottavo e ultimo figlio del mercante albanese Konstantin Moisiu e della fiorentina Amalia de Radiis. Fu registrato all’anagrafe con il cognome Moissi.
Frequentò le elementari a Durazzo, il liceo a Trieste e lo completò a Graz. È considerato uno dei più noti attori dell'area di lingua tedesca agli inizi del XX secolo.
Divise la sua infanzia fra la città della madre, per l'appunto Trieste, e Cavaia (Kavajë, Albania), città del padre.
A 19 anni si trasferì a Vienna per studiare canto: ma dopo un anno il posto gli fu revocato. Si cimentò allora col teatro, dove però - a causa del suo forte accento italiano - venne relegato a ruoli marginali.
Si trasferì poi a Berlino, dove Max Reinhardt lo volle con sé al Deutsches Theater. Ci volle tempo perché Moissi riuscisse ad affermarsi, ma Reinhardt insisté su di lui, affidandogli ruoli importanti, nonostante la critica lo bersagliasse per il suo accento italiano.
Ma fu proprio il suo caratteristico accento straniero sia nella recitazione che nel canto, a colpire il pubblico: il poeta Franz Werfel lo definiva un mago; inoltre per Stefan Zweig la sua voce era musica, Klabund e Gerhart Hauptmann lo magnificarono, mentre lo stesso Franz Kafka scriveva di lui nel suo diario.
In breve divenne un'autentica stella del palcoscenico, ed anche uno dei più noti e più pagati attori teatrali del suo tempo.
Nel 1914 partì volontario per la prima guerra mondiale nell'Esercito imperiale tedesco con il grado di sottufficiale. Il 16 settembre 1915 venne catturato nella zona di Calais e condotto nel campo di prigionia di Belle-Ile-en-Meer, isola francese al largo della costa della Bretagna. Qui s'ammalò di tubercolosi e nell'estate 1916 ottenne il trasferimento ad Arosa in Svizzera. Pur essendo prigioniero di guerra, poté riprendere l’attività di attore e fu scritturato da Alfred Reucker, direttore dello Schauspielhaus di Zurigo, per la stagione 1916/1917. Nel gennaio 1917 si aggregò alla compagnia del Deutsches Theater diretta da Reinhardt. La prigionia terminò a settembre. Nel 1918 si legò per qualche tempo alla Lega Spartachista.
Lasciò definitivamente la Germania nel 1933 per trasferirsi in Austria. Si recò invece sempre, e con costanza, sia in Albania che in Italia, le rispettive patrie dei genitori.
Morì a Vienna il 23 marzo 1935, in seguito all'aggravarsi della tubercolosi, dopo essere rientrato in Austria dall'Italia, dov'era stato in giro e anche per provare una commedia scritta per lui da Luigi Pirandello e tradotta dall'amico Stefan Zweig. Sul letto di morte lo raggiunse l'offerta da Roma della cittadinanza italiana, mentre tempo prima era stato re Zog I di Albania ad offrire la cittadinanza albanese a Moissi, ma l'attore morì prima di poter concludere l'iter.
È stato sepolto nel cimitero di Morcote, in Svizzera.
Oggi l'università di Durazzo ha il suo nome Università Aleksandër Moisiu.
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