“Quando, da Udine, dov'erano state raccolte, le prime 7 salme, trasportate dai camion, arrivarono a Gorizia, il 18 ottobre, alle 14, una batteria d’artiglieria esplose 21 salve d’onore, dal castello, mentre ex combattenti si affiancavano agli affusti di cannone sui quali erano state sistemate le bare. Ciascun affusto era trainato da sei cavalli. Il corteo attraversò tutta la città sino a piazza Vittoria dove le salme vennero sistemate nella chiesa di Sant’Ignazio”.
Quando si legge la storia del Milite ignoto, anche se lo si è già fatto decine di volte, è sempre una grande emozione. A cento anni di distanza rimane intatta la forza di questo evento, di quella madre, Maria Bergamas, che, nella basilica di Aquileia, si accasciò davanti a una di quelle bare, gridando il nome del figlio, che non avrebba mai più rivisto e per il quale non ci sarebbe mai stata una tomba con il nome. Come per altre migliaia di madri i cui ragazzi non tornarono più, neanche da morti, dopo essere rimasti uccisi durante la grande guerra.
A Gorizia furono ospitate le 11 salme tra le quali venne scelta quella del Milite ignoto e il 27 ottobre del 1921 l'intera città partecipò alla cerimonia solenne, in Sant'Ignazio e al passaggio delle 11 bare, trasferite con i camion ad Aquileia. Migliaia di persone in piazza, lungo le strade, a "salutare" quegli 11 ragazzi che rappresentavano un'intera generazione decimata dalla guerra.
Onore e Gloria in eterno a Voi tutti Umili Ignoti e Noti, Tutti ugualmente Eroici, tutti egualmente Grandi! A Voi il fiore perenne della nostra riconoscenza e il ricordo del Vostro Sacrificio Sublime ci sia monito costante come si debba amare l'Italia.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.