martedì 10 ottobre 2023

LA “NOTTE DEI MARTELLI” A TRAÙ E LA DISTRUZIONE DEI LEONI DI SAN MARCO

Con questo sciagurato appello del capo della locale župa, Mirko Buich, si concludeva, il 29 giugno 1931 a Spalato, la grande adunata dei sokol jugoslavi:


“È nostra legge suprema la libertà di ogni pugno di terra slava. Eccoci tutti pronti con le freccine tese, decisi ed inesorabili, per farle scoccare direttamente nel petto dei nostri nemici. Per secoli abbiamo lottato con stranieri potenti e ricchi che elevarono dappertutto i monumenti della loro tirannide, ma non ci strapparono l’anima. Parliamo chiaro. Leviamo la nostra voce maschia. Che ognuno sappia che la sponda orientale dell’Adriatico per tutti i tempi è solo jugoslava. Abbattiamo anche gli ultimi ricordi della schiavitù: abbattiamo anche i leoni veneti. Ai loro posti mettiamo superbo il falco, uccello simbolo di libertà del nostro Adriatico e di tutto lo slavismo”.


Così venne preordinato il massacro dei leoni veneti, prima nell’isola di Veglia, poi a Traù, poi a Perasto. 


Fu la città di Traù a pagare il prezzo più alto: nella notte dal 2 al 3 dicembre 1932 vennero distrutti tutti i leoni di San Marco accessibili fino all’altezza di 10 metri: tra questi, anche il più bello di tutta la Dalmazia, bassorilievo di Niccolò Fiorentino e Andrea Alessi risalente al 1471, che campeggiava all'interno della Loggia Pubblica (nella foto).




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